Valdastico Sud, 27 indagati per smaltimento rifiuti pericolosi
Sono 27 le persone indagate dalla procura di Venezia nell’ambito di un’inchiesta sullo smaltimento di rifiuti pericolosi nella costruzione della ‘A31’ Valdastico.
L’iscrizione nel registro degli indagati segue la perizia dei consulenti del pm Ugolini che hanno accertato lo sversamento sotto il fondo stradale,dal 2009, di oltre 150.000 mc di scorie e rifiuti non bonificati.
Cosa nascondono quei pochi chilometri di autostrada, prima e seconda tratta della Valdastico Sud, inaugurati tra lo scorso settembre e fine giugno sino ad Albettone? La Direzione antimafia di Venezia che ha aperto un fascicolo per tentare di fare luce su di un sospetto inquietante che potrebbe avvolgere come un sudario gli oltre 50 chilometri della arteria stradale che unirà Vicenza Est a Badia Polesine ha inviato 27 avvisi di garanzia per falso ideologico e traffico illegale di rifiuti in forma organizzata.
Tra gli indagati ci sono il presidente della provincia Attilio Schneck, in quanto presidente dell’autostrada Brescia-Padova all’epoca dei fatti, Antonio Beltrame (Acciaierie Afv di Vicenza), Fabio Zanotto (Egi Zanotto di Marano), Paolo Cornale (Ac.S.G. Palladiodi Vicenza) e Mauro Saccon (R&C di Altavilla Vicentina).
L’inchiesta si basa su di un drammatico dubbio: sotto la striscia di asfalto che taglia in due la campagna veneta potrebbe essere stata scaricata una montagna di rifiuti tossici, scarti di fonderia intrisi di percentuali di metalli sopra la norma. Una bomba ad orologeria pronta a scoppiare nel momento stesso in cui tutta questa frattaglia inquinata dovesse malauguratamente finire nella falda acquifera. La denuncia è scattata grazie al contributo di alcuni cittadini della zona riunitisi in un “Comitato difesa ambiente e salute Valdastico Sud”. Analisi dettagliate dei materiali prodotte da un laboratorio privato, centinaia di foto scattate un paio di anni orsono dentro il cantiere, morti sospette di animali che si erano abbeverati nelle vicinanze e che presentavano tracce di metalli in grado di ucciderli: tutti elementi che sono confluiti in una inchiesta mantenuta per mesi top secret dalla antimafia veneziana.
I sospetti che non tutto sia stato gestito nel modo più corretto sono aumentati però in rapida successione, anche per la presenza acclarata nel cantiere della impresa di costruzioni Locatelli spa di Grumello di Monte (Bergamo), coinvolta recentemente nell’indagine della procura di Brescia che ha portato all’arresto dell’imprenditore Pierluca Locatelli, con l’accusa di aver sotterrato scarti di fonderia non trattati sotto i cantieri della BreBeMi (l’autostrada Brescia-Bergamo-Milano). Il 30 novembre scorso i carabinieri avevano infatti sequestrato due cantieri della BreBeMi, uno a Fara Olivana con Sola e uno a Cassano d’Adda. Nella stessa inchiesta è stato colpito da ordinanza di custodia cautelare il vicepresidente del consiglio regionale della Lombardia, Franco Nicoli Cristiani del Pdl.
Intanto il primo tratto inaugurato della Valdastico Sud è costato 135 milioni di euro, il 5% in più di quanto previsto ad inizio lavori, e si è aperto con circa quattro mesi di ritardo a causa soprattutto dell’alluvione del novembre di due anni fa e di questioni legali. Il secondo è sino ad Albettone è stato inaugurato un paio di settimane fa. Tra le opere architettoniche più significative dell’opera il viadotto di 630 metri da 13 campate a Torri, il ponte sul Bacchiglione lungo 270 metri e sorretto da due pennoni alti 40 metri e le nuove tipologie di corsie di emergenza. Carreggiate che in futuro potrebbero essere trasformate nella terza corsia. La previsione di apertura al traffico dell’intero itinerario attraverso le Province di Vicenza, Padova e Rovigo, dal capoluogo berico a badia Polesine, per 54 chilometri è confermata per il 2014. Le uscite successive a quelle ianugurate saranno Agugliaro, Noventa vicentina, Santa Margherita d’Adige, Piacenza D’Adige, Badia Polesine con la barriera che si collega alla statale 434 Transpolesana.
“Nel suo disegno completo – ha sostenuto l’ex viceministro Mario Ciaccia – la Valdastico, sotto il profilo funzionale e del trasporto, metterà in relazione diretta il Trentino-Alto Adige e il Nord Est d’Italia, collegando Vicenza e Rovigo a Trento”. “Questo renderà possibile – ha poi aggiunto – il miglioramento delle relazioni tra la parte orientale della Pianura Padana e l’Adriatico con il Brennero, promuovendo le relazioni internazionali dei cittadini e degli operatori economici del Nord Est Italiano verso i Paesi del Nord e dell’Est Europeo”.
“L’inaugurazione di questa tratta rappresenta un segnale importante per il nostro territorio e testimonia la volontà della Regione di investire sullo sviluppo e su opere strategiche come la Valdastico Sud, che insieme alla Valdastico Nord rappresenta il terzo valico del Veneto in cui crediamo fortemente”, ha dal suo canto affermato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Soddisfatto si era detto anche il presidente dell’Autostrada Brescia Padova, Attilio Schneck: “Con quest’opera diamo una risposta concreta ai bisogni dei cittadini e delle imprese. Questa è un’opera che genera un interesse diffuso, svolge una funzione pubblica per il futuro del territorio contribuendo a colmare l’arretratezza infrastrutturale che caratterizza tutto il Veneto ma soprattutto il Basso Vicentino, che ora potrà essere rilanciato anche a livello economico”.
Il comitato però non si è accodato alle dichiarazioni di circostanza promettendo battaglia per fare chiarezza. Ha preso spunto, il comitato, anche da un fatto di cronaca: un cane, Doc, un pointer bianco, dopo essersi abbeverato ad un fosso nei pressi di Ponte di Barbarano, si era paralizzato morendo dopo appena 48 ore. L’autopsia del veterinario aveva attribuito il decesso a un’intossicazione, tanto forte da provocare la perforazione dell’ulcera. Impossibile, per ora, correlare la morte del cane Doc con i cantieri della vicina Valdastico Sud. E’ invece possibile analizzare e creare un collegamento tra le immagini dei fondi stradali con le analisi commissionate dal comitato.
Nelle immagini scattate nel corso del 2010 si vedono i sassi, disposti a mucchi lungo il cantiere: hanno un colore grigio scuro e inglobano numerosi pezzi ferrosi, di color ruggine. Il materiale viene disposto dagli operai sopra un telo di plastica nera, a formare il sottofondo stradale. Nelle immagini scattate in un successivo momento, il primo strato grigio scuro è ricoperto da un secondo strato di terra “pulita”, dal caratteristico colore marrone chiaro. Ma in alcuni punti si vedono affiorare macchie scure dalle crepe del terreno. I presunti scarti di fonderia sono disposti fino ai bordi della carreggiata, a pochi centimetri da un fosso. «Temiamo – spiegano i responsabili del comitato – che eventuali sostanze tossiche possano venire a contatto con l’acqua, magari portate dalla pioggia, avvelenandola».
Ma ciò che più di tutto inquieta sono le analisi che il comitato ha messo a disposizione e che sono state presentate alla popolazione della zona nel corso di una serata pubblica. Analisi realizzate da un laboratorio privato, su un campione prelevato dai membri del comitato in località Lovolo di Albettone. I cianuri presenti nel campione, è stato spiegato dettagliatamente dai membri del comitato, risultano superiori ai limiti di legge di 20 microgrammi per litro (µg/L), quando il limite è fissato a 50 µg/L. L’arsenico, il cui valore massimo è ancora di 50 µg/L, sfora di 35 microgrammi. Alle stelle anche il piombo: 30 µg sopra il limite di legge di 50 µg/L. In misura minore sforano anche il nichel (di 2 µg/L), il cobalto (di 4,70 µg/L), il cadmio (di 2 µg/L), il cromo totale (di 4,70 µg/L), il selenio (di 8 µg/L), il mercurio (di 0,3 µg/L) e l’amianto (di 5 mg/L).
“Dati che si commentano da soli” era stata l’accusa del “Comitato difesa ambiente salute Valdastico Sud”.














