Valbruna, Giovine e Donazzan (FdI): “Difendere l’acciaieria è una priorità nazionale ed europea”

Roma/Bruxelles, 29 ottobre 2025 – La vicenda delle Acciaierie Valbruna continua a tenere alta l’attenzione della politica. Dalle fila di Fratelli d’Italia arrivano due prese di posizione forti: quella dell’onorevole Silvio Giovine, membro delle Commissioni Attività produttive e Lavoro della Camera, e quella dell’europarlamentare Elena Donazzan, vicepresidente della Commissione Industria del Parlamento europeo.
Giovine ha risposto con toni decisi alle critiche del Partito Democratico sulle misure adottate dal ministro Adolfo Urso per garantire un futuro industriale ai siti di Valbruna. «Dal Pd nessuna lezione – ha dichiarato –: quando serviva difendere l’Italia, hanno sempre guardato altrove. Il Mimit sta valutando con attenzione l’applicabilità del Golden Power su un asset strategico per l’Italia e per l’Europa, uno strumento che i governi di centrosinistra non hanno mai avuto il coraggio di utilizzare».
L’esponente di Fratelli d’Italia ha ribadito la volontà di lavorare per una mozione unitaria in Consiglio comunale a Vicenza, coinvolgendo tutte le forze politiche «per sensibilizzare la Provincia di Bolzano sull’importanza strategica dello stabilimento e fare fronte comune con azienda e lavoratori».
Da Bruxelles, Elena Donazzan ha invece rivolto un appello alla Commissione europea, sottolineando che «il caso Valbruna non è una vicenda locale, ma una questione europea che riguarda la coerenza delle nostre politiche industriali».
In una lettera al vicepresidente esecutivo della Commissione, Stéphane Séjourné, Donazzan ha espresso preoccupazione per l’applicazione della Direttiva Bolkestein nella gara pubblica indetta dalla Provincia di Bolzano, che rischia di compromettere la continuità produttiva e i posti di lavoro. «Valbruna – ha ricordato – è un’eccellenza strategica, con centinaia di addetti e investimenti superiori ai 400 milioni di euro. Chiuderla significherebbe indebolire l’autonomia industriale europea».
L’eurodeputata ha infine chiesto a Bruxelles di valutare una deroga alla Direttiva Bolkestein per i siti produttivi strategici, come già accaduto in altri Paesi dell’Unione: «L’Europa deve dimostrare con i fatti di credere nella propria industria. Lasciare andare Valbruna sarebbe un errore imperdonabile».













