Tutti a letto! Il coprifuoco per minorenni: l’Italia è in guerra?

Alla fine ce l’abbiamo fatta. Ci siamo talmente superati nell’arte del menefreghismo collettivo che un Sindaco ha dovuto fare quello che ormai neanche le famiglie osano più: dire ai ragazzini di andare a letto.
Ormai ci siamo abituati. Ogni giorno leggiamo di atti vandalici, risse, schiamazzi notturni, motorini impennati a mezzanotte e ragazzini ubriachi che bivaccano sui marciapiedi. È il ritratto di un’Italia stanca, disillusa, dove l’ambiente urbano si degrada lentamente, pezzo dopo pezzo. E, spesso, a far da protagonisti sono proprio i più giovani. Ragazzi che, mossi da noia, impunità o semplice spirito di emulazione, trasformano le notti d’estate in un palcoscenico dell’inciviltà.
Sarebbe comodo, e per certi versi rassicurante, ridurre tutto a una “questione generazionale”. O peggio, a un problema di marginalità sociale, da incasellare sotto etichette vuote come “maranza” o “figli di immigrati”.
Ma il problema è più profondo: riguarda tutti noi, perché riguarda il tessuto stesso della nostra comunità.
Certo, qualche intervento l’abbiamo visto: più telecamere, più illuminazione, più agenti.
Ma la repressione, da sola, non basta.
Il vandalismo non è solo un reato: è un segnale.
È il sintomo di un disagio che chiede risposte diverse, fatte di educazione civica, spazi di aggregazione, senso di appartenenza.
Eppure, mentre lo Stato arranca, come sopra accennato c’è chi non ci sta ad aspettare.
Succede a Praia a Mare, amena località turistica del Tirreno cosentino, dove il primo cittadino Antonino De Lorenzo, esasperato da notti agitate e vandali in bermuda, ha firmato un’ordinanza shock: i minori di 14 anni, da mezzanotte e mezza alle 7 del mattino, devono sparire dalla circolazione.
Tradotto: coprifuoco. O, se preferite la dizione vintage, “tutti a nanna e zitto chi fiata”.
I motivi?
Sempre gli stessi, e sempre più grotteschi: risse fra baby gang, atti vandalici, auto prese a calci, marciapiedi trasformati in discoteche chimiche a cielo aperto.
Il tutto mentre genitori e tutori, si presume, erano intenti a… non si sa cosa.
Ma sicuramente non a chiedersi dove fossero i figli a quell’ora.
Naturalmente l’ordinanza ha fatto discutere: “è fascismo!”, urla l’1%. Il restante 99%, invece, ha esultato come se avessero abolito il Festival di Sanremo per legge.
Il Sindaco ha previsto multe da 100 euro per i piccoli “guerriglieri notturni” e 250 per i genitori che fingono di non conoscerli. In caso di recidiva, non solo si paga di più, ma si viene anche esclusi dagli eventi pubblici.
Niente più sagra della sardella per mamma e papà: punizione esemplare.
A far rispettare il tutto non saranno i Ghostbusters, ma un’armata composta da Polizia Locale, Carabinieri e vigilantes privati.
E i motivi del coprifuoco?
Beh, a Praia si è raschiato il fondo del barile: minorenni sotto effetto di alcol e droga, schiamazzi, e persino un ragazzino aggredito da coetanei che si è dovuto salvare rifugiandosi in un locale. Mancava solo che venisse accolto da Humphrey Bogart con la battuta: “Questo bar è neutrale”.
Il Sindaco l’ha definita “l’ordinanza della discordia e dell’essenzialità”, come se l’avesse scritta con Montale e Nietzsche seduti a fianco.
Ma c’è da capirlo: quando lo Stato latita, quando le famiglie svaniscono, ai sindaci non resta che tirare giù la serranda e dire: “Qui non si entra se non accompagnati dal buonsenso”.
E attenzione, Praia non è sola: in Francia sono già avanti, con 15 città che hanno imposto il coprifuoco ai minorenni.
Là però, come sempre, fanno le cose in grande: traffico di droga, guerre tra bande, Kalashnikov in mano a tredicenni col broncio da TikTok.
Da noi, per ora, ci si limita a rompere specchietti e sradicare panchine. Ma è solo questione di tempo. I modelli culturali, si sa, viaggiano veloci.
La domanda finale è scontata: altre città seguiranno l’esempio? Forse. Dipende da quanto durerà la pazienza dei cittadini, e da quanto i genitori continueranno a pensare che “tanto è estate, che male vuoi che facciano?”.
Ecco, magari si potrebbero chiedere cosa stiano facendo i loro figli alle due del mattino sul lungomare, mentre loro si godono il fresco della veranda o un reality su La7. Ma sarebbe pretendere troppo, vero?
Del resto, lo dice anche il Sindaco: “se le famiglie fanno il loro dovere, io la revoco subito, l’ordinanza”.
E qui casca l’asino.
Perché il dovere genitoriale, oggi, è un concetto più vago di una promessa elettorale.
Più facile che si presenti lo Spirito Santo in Prefettura con un piano sicurezza dettagliato.
Nel frattempo, viva Praia a Mare.
E occhio ai vostri figli.
Non sia mai che un giorno vi arrivino a casa… con una multa da 250 euro e una panchina sotto braccio.
Umberto Baldo













