TRISSINO – Omicidio Faggion: Rigon ha lasciato un biglietto in macchina

Trissino stasera è un paese sotto shock per l’omicidio-suicidio avvenuto oggi in pieno giorno in zona piscine. Nella giornata si sono rincorse le voci e ipotesi più varie, fino al tragico epilogo del tardo pomeriggio che lascia ancora poco spazio ai dubbi.
Degli spari, sentiti anche da chi era in piscina, e un ragazzo morto sul marciapiede: è iniziato così il lungo pomeriggio di paura a Trissino. Subito dopo l’omicidio, il killer si è allontanato e sono iniziate le ricerche dei Carabinieri. Fino al tragico epilogo: Giancarlo Rigon, si è suicidato. Ed è proprio lui l’uomo che presumibilmente oggi ha ucciso il 39enne Enrico Faggion a Trissino, che si sarebbe dovuto sposare con la fidanzata Sabrina l’8 agosto. Il cadavere di Rigon, sessantunenne di Trissino titolare di una ditta orafa, è stato trovato, poco dopo le 17 in una via lontana dal centro, verso la campagna, via Dugale. Il corpo era accanto alla sua auto, parzialmente nascosta dagli alberi: proprio la Mercedes Classe E sulle cui tracce erano i Carabinieri dopo le numerose testimonianze dell’omicidio. Rigon si è sparato un colpo di pistola, arma regolarmente detenuta, presumibilmente la stessa arma con cui ha ucciso Faggion. L’omicida ha lasciato un biglietto accanto a sè: nessun riferimento all’omicidio ma disposizioni precise sul suo funerale e la volontà di venire cremato. Pare che all’origine di quello che è ormai confermato come un omicidio-suicidio ci sia una questione di soldi, attriti di carattere economico tra le due famiglie: una situazione debitoria, quindi, della vittima o meglio, sembrerebbe del defunto padre della vittima, nei confronti dell’omicida (si parla di 100 milioni di vecchie lire). Faggion aveva lavorato anni fa nell’azienda orafa del killer. Proseguono le indagini dei Carabinieri per ricostruire esattamente l’accaduto ed individuare l’esatto movente.













