Tre vicentini tra i quattro indagati per insulti sessisti contro Cristina Seymandi

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Sono quattro gli uomini identificati e iscritti nel registro degli indagati per diffamazione aggravata a mezzo social ai danni dell’imprenditrice torinese Cristina Seymandi. Tre di loro risultano residenti nel Vicentino, il quarto in Campania. Il procedimento nasce da una querela presentata dalla stessa Seymandi, dopo una massiccia ondata di commenti sessisti e denigratori sui social, scoppiata in seguito alla diffusione del video privato che mostrava la fine del suo rapporto con l’ex compagno, Massimo Segre.
I soggetti coinvolti, finora sconosciuti all’imprenditrice, sono accusati di aver pubblicato frasi offensive, misogine e umilianti che, secondo gli inquirenti, costituiscono un grave episodio di cyberbullismo. Le indagini, condotte dalla Polizia postale, hanno permesso di rintracciare i profili social da cui partivano gli insulti grazie a specifici accertamenti tecnici. Gli atti sono stati trasmessi alle procure competenti di Vicenza e Napoli, che valuteranno ora l’eventuale rinvio a giudizio.
Il fascicolo era stato inizialmente archiviato su richiesta del primo pubblico ministero titolare, Umberto Furlan, per difficoltà nell’identificazione degli autori. Tuttavia, sei mesi fa, il giudice per le indagini preliminari di Torino, Lucia Minutella, ha accolto l’opposizione di Seymandi e disposto la prosecuzione delle indagini. L’imprenditrice ha sempre ribadito la volontà di non lasciare impuniti gli attacchi ricevuti, trasformando il caso in un simbolo della lotta contro il cyberbullismo e la violenza verbale online.













