Sud-est asiatico, oltre 1.000 morti per le inondazioni (video): operazioni di soccorso in corso tra Sri Lanka, Indonesia, Thailandia e Malesia

Sotto: il video
Il bilancio delle vittime delle devastanti inondazioni che hanno colpito negli ultimi giorni diversi Paesi del Sud-est asiatico continua a crescere. Oltre 1.000 persone hanno perso la vita e centinaia risultano ancora disperse tra Sri Lanka, Sumatra (Indonesia occidentale), sud della Thailandia e nord della Malesia, dove fenomeni meteorologici distinti hanno generato piogge torrenziali e frane.
Sri Lanka: stato di emergenza e operazioni in elicottero
In Sri Lanka, dove domenica pomeriggio la pioggia ha finalmente cessato di cadere, le autorità hanno avviato imponenti operazioni di soccorso. Il governo ha schierato elicotteri militari per raggiungere le persone rimaste isolate a causa delle inondazioni e delle frane provocate dal ciclone Ditwah. Uno di questi elicotteri si è schiantato domenica sera a nord di Colombo.
Secondo l’agenzia statale per i disastri, almeno 334 persone sono morte e diverse centinaia risultano disperse. I soccorritori sono impegnati nel liberare le strade ostruite da alberi caduti e smottamenti.
Il presidente Anura Kumara Dissanayake ha dichiarato lo stato di emergenza e ha promesso la ricostruzione dopo quello che ha definito “il più grande e difficile disastro naturale della nostra storia”. Per perdite e danni, è l’evento più grave nel Paese dal devastante tsunami del 2004.
Indonesia: 442 vittime, pressioni sul governo per lo stato di emergenza
In Indonesia, soprattutto nella grande isola di Sumatra, le inondazioni e le frane hanno causato almeno 442 vittime, con numerosi dispersi. Il presidente Prabowo Subianto, arrivato lunedì nel nord di Sumatra, ha preferito non lanciare un appello agli aiuti internazionali, affermando che “la priorità del governo è ora inviare immediatamente gli aiuti necessari”.
Sono state inviate tre navi militari verso le zone più colpite, molte delle quali isolate dal fango e dai detriti. Il governo ha inoltre disposto l’impiego di aerei ed elicotteri per raggiungere i villaggi rimasti tagliati fuori. Nel villaggio di Sungai Nyalo, a circa 100 chilometri da Padang, domenica le acque si erano parzialmente ritirate, lasciando abitazioni, campi e mezzi ricoperti da uno spesso strato di fango grigio.
Crescono tuttavia le pressioni sul governo affinché proclami lo stato di emergenza nazionale: non si registravano così tante vittime in Indonesia per un singolo disastro naturale dai terremoti e dallo tsunami che colpirono Sulawesi nel 2018, causando oltre 2.000 morti.
Thailandia: almeno 176 morti, sospesi funzionari locali
Nel sud della Thailandia si contano almeno 176 vittime, in quella che è stata una delle peggiori alluvioni dell’ultimo decennio. Nonostante le misure di soccorso attivate dal governo, cresce la rabbia dell’opinione pubblica per la risposta ritenuta insufficiente; due funzionari locali sono stati sospesi per presunta negligenza.
Malesia: due vittime nello stato di Perlis
Anche il nord della Malesia è stato colpito da forti piogge, che hanno provocato inondazioni estese nello stato di Perlis, dove si contano due morti.
Monsoni e cambiamento climatico
Gran parte dell’Asia si trova nel pieno della stagione monsonica, che regolarmente porta a piogge intense e improvvise. Tuttavia, gli esperti avvertono che il cambiamento climatico sta alterando la frequenza e l’intensità delle precipitazioni, rendendo più probabili rovesci estremi, inondazioni lampo e venti violenti.
Le operazioni di soccorso proseguono in tutti i Paesi coinvolti, mentre il bilancio delle vittime potrebbe ulteriormente aggravarsi nelle prossime ore.













