Stangata sull’IVA? Ecco quanto costerebbe a famiglia
Parliamo nuovamente di partite IVA e di aliquota IVA. All’interno della mole di provvedimenti previsti dal governo vi sono anche azioni all’imposta sul valore aggiunto. In fibrillazione i detentori di Partita IVA ai minimi, che si vedrebbero beffati dopo aver scelto un regime agevolato negli scorsi anni. L’allarme è lanciato dal Codacons che calcola gli effetti di un aumento delle aliquote.
Un nuovo ritocco determinerebbe una stangata complessiva per le famiglie (considerando anche gli incrementi dell’Iva introdotti nel 2011 e nel 2013) pari a 707 euro su base annua a famiglia. Lo afferma il Codacons, lanciando l’allarme in merito al possibile incremento dell’Iva dal 4 per cento e dal 10 per cento ad una aliquota unica del 15 per cento, dopo la previsione di un aumento dell’Iva come clausola di salvaguardia della legge di Stabilità.
Nel dettaglio:
– il passaggio dell’aliquota dal 20 al 21% del settembre 2011 ha prodotto un aggravio medio di spesa pari a 290 euro anni a famiglia;
– il successivo incremento dell’Iva dal 21 al 22% introdotto nel 2013 ha determinato una maggiore spesa pari a 209 euro a famiglia su base annua;
– un eventuale aumento al 15% delle aliquote ridotte produrrebbe un’altra stangata pari a 208 euro, portando così la maggiore spesa causata dall’aumento dell’Iva a quota 707 euro a famiglia.
A parità di consumi – spiega il Codacons – si tratterebbe di un maggior esborso pari a complessivi 16,9 miliardi di euro solo per effetto delle più elevate aliquote, senza contare la contrazione della spesa da parte delle famiglie che, come noto, reagiscono agli incrementi delle imposte e dei prezzi al dettaglio riducendo gli acquisti.
Il Codacons fa notare poi come il regime Iva nel resto d’Europa sia molto diversificato. La nostra aliquota ordinaria, ad esempio, è più elevata rispetto a quella in vigore in Francia, Germania e Regno Unito, ma inferiore rispetto ad Ungheria, Svezia e Grecia.














