12 Aprile 2014 - 9.58

Silvoterapia: keep calm and abbraccia un albero

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di Anna Roscini

Avete mai provato la sensazione di voler scappare dallo stress quotidiano per rifugiarvi ai margini della città all’ombra di un albero secolare? Avete mai sentito l’esigenza di riempirvi gli occhi e lo spirito di un panorama incantato, dimenticando per un attimo il grigio torpore del cemento che vi circonda?
Stare in mezzo alla natura, vi stupirà, è sul serio la cosa più naturale del mondo.
Secoli or sono, nacque quella che poi venne definita “silvoterapia”, una disciplina che asseriva che gli alberi potessero prevenire e addirittura curare determinate malattie. Il primo trattato lo scrisse appunto un guardaboschi, Lucien Chancerel, e lo intitolò proprio “Influenza igienica delle piante e il valore terapeutico della foresta”. Se gli ioni assorbiti dalle piante non possono che avere un’influenza positiva per il nostro corpo, attivando la circolazione, facilitando la respirazione, favorendo il sonno e contribuendo al ritardo dell’invecchiamento, garantendo una maggiore ossigenazione al cervello, testimoniato è che aiutino anche l’anima. Le diverse forme, i colori, i suoni e gli odori del bosco avrebbero appunto un’influenza positiva sulla psiche umana. Sembra infatti che, secondo antiche leggende, forze ed energie sovrumane entrassero in contatto con l’uomo in un misticismo religioso senza eguali.
Lo stress è appurato, non è quindi figlio del nuovo millennio, perché molti secoli fa, questa disciplina celtica credeva che per ritrovare l’equilibrio perduto bisognasse infatti trarre energia positiva dalle piante.
Sedersi all’ombra di un albero rilassandosi, passeggiare nei boschi in silenzio, accarezzare le cortecce dei più disparati arbusti. State investendo in costosissimi costi di yoga e meditazione? Pare che recuperare la stanchezza sia molto più abbordabile, niente più free hugging , ma il tree hugging potrebbe cambiarvi la vita.
Se vi state chiedendo quale preciso albero sia meglio abbracciare ecco il vademecum da portare con voi nella foresta.
Se state pensando a una rinascita interiore, non occorre che finiate in ceneri, potete prima optare tra il sorbo selvatico, che garantisce appunto una magica protezione contro la negatività, e il sambuco, simbolo di rigenerazione, di vita e di morte. Una volta rinati, avrete sicuramente bisogno di una toccatina ad una quercia, simbolo di energia,potere, ma soprattutto sopravvivenza e passaggio tra i mondi.
Se vi state domandando qual è la scelta più giusta da fare scegliete il melo, senza dimenticare di abbracciare per un po’ un ontano, dotato di poteri preveggenti, conferisce una protezione spirituale(in caso sceglieste male vi servirà comunque).
Per chi è alla ricerca di se stesso meglio accarezzare l’edera o il biancospino che donerà purezza e intuizione.
Non potete sicuramente perdervi il frassino, simbolo dell’albero del mondo e quindi della nascita per eccellenza, così come la betulla diventa immagine di purificazione, sacrificio e conoscenza.
Se cercate una musa poetica, sedetevi all’ombra di un salice, vi donerà ispirazione.
Indicato per la meditazione è sicuramente il nocciolo, ma per ottenere vita e protezione dai nemici gli antichi celti suggerivano l’agrifoglio.
Sembra che i ricercatori abbiano provato che le piante parlino tra di loro.
E se sono in grado di comunicare, forse sarebbe proprio il caso di fermarsi e sfruttare a pieno quello che la natura ci mette a disposizione, semplicemente ascoltando.

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