PFAS ANCHE SUGLI ALIMENTI – La denuncia delle Iene

VICENZA/PADOVA/VERONA – La vicenda Pfas approda anche a Mediaset e persino il programma “Le Iene” si è occupato ieri sera della preoccupante condizione delle acque del vicentino e non solo. In un servizio di una ventina di minuti sono stati intervistati medici, legali e vittime di quella che sta diventando sempre più una questione ambientale ben oltre il livello locale.
300 mila i rubinetti da cui uscirebbe acqua inquinata da sostanze tossiche che il fisico – stando alle parole del dottor Vincenzo Cordiano – non riuscirebbe a smaltire se non in un amplissimo arco di tempo e con gran fatica. Sostanze che si trovano in oggetti di uso quotidiano, quali pentole antiaderenti, giubbini impermeabili e cartoni della pizza, e che non dovrebbero tuttavia essere ingerite o assimilate.
La principale responsabile, attualmente nel mirino di un’inchiesta della magistratura, la ditta Miteni di Trissino che rischia pene fino a 15 anni per incriminazioni molto gravi, dall’inquinamento delle acque al disastro ambientale all’omessa bonifica, come spiega dettagliatamente nel servizio l’avvocato delle associazioni ambientaliste Edoardo Bortolotto.
E la Regione, i filtri, li ha pure messi, anche se non funzionano come dovrebbero, causando lo spargimento di sostanze tossiche e la diffusione di malattie che coinvolgono in primis la tiroide, ingrossata in maniera eccessiva tra gli abitanti della zona.
Intervistati dal programma anche la dottoressa Loredana Musmeci dell’Istituto Superiore della Sanità e il Direttore della Sanità Regione Veneto, Domenico Mantoan, in merito ai – discutibili – limiti di concentrazione delle sostanze tossiche nell’acqua fissati dallo stesso Istituto, molto più elevati rispetto al resto del mondo.
Un problema molto grave, dunque, che coinvolge non solo l’acqua in senso stretto ma tutte le attività ad essa connesse, dalle irrigazioni agli allevamenti. Un groviglio di questioni irrisolte che lasciano nella preoccupazione gli abitanti delle province di Vicenza, Verona e Padova i quali, nel dubbio, procederanno probabilmente, per quanto possibile, con la chiusura dei rubinetti.