PASSAGGIO A NORD – Bambini: vicini alla natura vivono meglio

Nuove regole da rispettare fuori e dentro la classe, nuove distanze da mantenere, nuove modalità di insegnamento e di interazione. Per evitare assembramenti e il rischio di contagi, anche la scuola cambia. In questi tempi, la distanza diventa sinonimo di sicurezza tra i banchi di scuola. Non sempre però è facile gestire la lontananza, tra bisogno di vicinanza ed esigenze di protezione, specie nell’infanzia, un momento fondamentale per lo sviluppo delle competenze emotive necessarie nella gestione delle relazioni sociali e delle difficoltà quotidiane. Ecco che la natura torna ad essere una grande alleata e diventa un ambiente sicuro e, mai come oggi, indispensabile per il benessere e la salute dei più piccoli. A rivelarlo è proprio la scienza.
Vivere nel verde fa bene ai
bimbi: la conferma arriva da cinque differenti studi
Che la natura sia una grande maestra di vita l’abbiamo sempre saputo, ma vivere
nel verde aiuterebbe i bambini a migliorare la memoria e l’attenzione. Secondo
uno studio del British Journal of Educational Psychology, i bambini che vivono
in una casa con del verde intorno possiedono una memoria di lavoro spaziale più
sviluppata rispetto ai coetanei che vivono in contesti urbani senza natura. La
memoria di lavoro spaziale è legata al controllo dell’attenzione ed è
importante nell’orientamento e nella registrazione delle informazioni del
contesto circostante.
A contatto con la natura i bambini vivono meglio e sono anche più sereni. Più
tempo i bimbi passano a giocare negli spazi verdi, meno probabilità avrebbero
di incorrere in stress, iperattività e di sviluppare problemi comportamentali.
A riprova, una ricerca coordinata da Tanja Sobko e pubblicata sulla rivista
PLOS One che ha messo in relazione proprio il livello di connessione con la
natura di alcune centinaia di bambini con l’insorgere di eventuali disagi
psicologici. I bambini cresciuti in famiglie con uno stile di vita più green,
si sono rivelati essere più socievoli.
Studiare in mezzo al verde, è positivo per il bambino ma anche per il
rendimento scolastico. Al seminario internazionale “RespiraMi 3: Air Pollution
and our Health”, organizzato dalla Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale
Maggiore Policlinico e dalla Fondazione Internazionale Menarini, gli
specialisti hanno confermato che l’aria inquinata fa male anche al cervello.
Via libera dunque a scuole con alberi e piante nelle vicinanze perché gli spazi
verdi aiuterebbero l’apprendimento a partire già dalle scuole primarie.
D’altro canto un’eccessiva presenza di cemento sarebbe dannosa anche per la
salute respiratoria ed oculare dei bambini. A sostenerlo, alcuni ricercatori
italiani che hanno lavorato per un recente studio pubblicato sulla rivista
Environmental Health, a firma Cnr, Ingv, Arpa Emilia-Romagna e DepLazio. Dalla
ricerca è emerso che vivere in aree troppo cementificate condurrebbe ad un più
alto rischio di sviluppare sintomi nasali, oculari e generali, come cefalea e
stanchezza.
Vivere a contatto con la natura durante l’infanzia, porterebbe ad avere una
migliore salute mentale anche in età adulta. Secondo uno studio condotto dal
Barcelona Institute for Global Health, pubblicato sull’International Journal of
Environment Research and Public Health, gli adulti che hanno vissuto vicini
alla natura da bambini, avrebbero una salute mentale e fisica migliore di
quelli che sono stati poco a contatto con la natura durante l’infanzia.













