‘Paradise’, la serie TV sorprendente e avvincente che vi farà… vivere l’inferno

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“Wildcat è morto.” Il messaggio rimbalza da un walkie-talkie all’altro. Xavier Collins ha appena scoperto il corpo del Presidente degli Stati Uniti, l’uomo che avrebbe dovuto proteggere. Un omicidio brutale, il primo mai avvenuto a Paradise, una comunità esclusiva che ospita l’élite del mondo. Accusato numero uno, l’agente dei servizi segreti si lancia in una corsa contro il tempo per dimostrare la sua innocenza e smascherare il vero colpevole.
Dietro questo avvincente punto di partenza c’è Dan Fogelman, nome di punta di Hollywood. Sceneggiatore di Cars e Rapunzel, creatore della serie di culto This Is Us e produttore di Only Murders in the Building, Fogelman ha lavorato per anni a Paradise, un progetto nato ben prima dei suoi successi televisivi. L’ispirazione? Un incontro con una delle persone più potenti di Los Angeles, seguito da un evento imprevisto: “Una gru da costruzione cadde proprio mentre tornavo a casa. In quel momento mi sono chiesto: e se succedesse qualcosa di davvero terribile a una figura di potere?”
Un thriller che sfida le convenzioni
Se all’inizio Paradise sembra un classico giallo, la serie si trasforma presto in un thriller politico ricco di colpi di scena. “Mi sono ispirato a Lost, soprattutto nel modo in cui i flashback illuminano la narrazione presente”, racconta Fogelman, che cita anche film cult come USS Alabama con Gene Hackman e Denzel Washington.
Il ruolo di Xavier Collins è stato scritto su misura per Sterling K. Brown, che Fogelman ha già diretto in This Is Us: “Randall era l’opposto dell’eroe d’azione: un uomo emotivo, vulnerabile. Xavier, invece, è silenzioso ma con una presenza magnetica”. Accanto a lui, James Marsden interpreta il Presidente Cal Bradford, mentre Julianne Nicholson veste i panni di Sinatra, un’enigmatica miliardaria dal passato oscuro.
Riflessioni sulla società e un futuro incerto
In Paradise, nessuno è ciò che sembra. “Sono un ottimista, credo che le persone siano fondamentalmente buone, anche se il mondo di oggi sfida questa idea”, afferma Fogelman, esplorando le ambiguità morali dei suoi personaggi.
Il legame tra il Presidente e la misteriosa Sinatra ricorda le connessioni tra Donald Trump e i giganti della tecnologia come Elon Musk e Mark Zuckerberg, ma Fogelman assicura che ogni riferimento alla realtà è puramente casuale: “La politica americana cambia così rapidamente che non avrei potuto prevederlo”.
Pensata per tre stagioni, la serie potrebbe subire una svolta drastica nella seconda, ancora in fase di scrittura. “Sarà un cambiamento radicale, come in The Leftovers e The Wire”, anticipa il creatore.
Con episodi carichi di tensione e un finale sorprendente a ogni puntata, Paradise promette di tenere il pubblico con il fiato sospeso. “Volevo creare una serie avvincente, un giro sulle montagne russe per gli spettatori”, conclude Fogelman. E il viaggio è appena cominciato.
👉 Paradise – 8 episodi da 50 minuti, un nuovo episodio ogni martedì su Disney+ fino al 4 marzo.