Operazione nazionale contro la criminalità cinese: coinvolto anche il Vicentino

Aggiornamento: nota della Questura di Vicenza
Nel corso dell’ultima settimana, nell’ambito delle attività di contrasto alla criminalità di matrice cinese coordinate dallo SCO, la Squadra Mobile della Questura di Vicenza ha controllato numerosi esercizi commerciali gestiti da cittadini cinesi.
I controlli di cui sopra hanno consentito di deferire all’A.G. due cittadine cinesi irregolarmente soggiornanti, rintracciate rispettivamente all’interno di un centro massaggi sito in Vicenza e in un bar di Bassano del Grappa (VI).
Inoltre, le attività in argomento hanno consentito di trarre in arresto un cittadino albanese, rintracciato in uno dei bar sottoposti a controllo e su cui pendeva un provvedimento di cumulo di pene per violazione della sorveglianza speciale e altri reati.
Infine, il Questore della Provincia di Vicenza Dott. Francesco Zerilli nei giorni scorsi, ha disposto la chiusura di un bar, sito in Via Alfieri a Vicenza, ai sensi dell’art.100 TULPS.
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Un’importante operazione di polizia coordinata dal Servizio centrale operativo (Sco) si è conclusa nelle scorse ore con un bilancio di 13 arresti, 31 persone denunciate, sanzioni amministrative per oltre 73mila euro e il sequestro di circa 23mila euro in contanti. L’intervento, definito ad “alto impatto”, ha coinvolto diverse province italiane, tra cui anche quelle venete di Padova, Treviso, Verona e Vicenza.
L’operazione mirava a colpire i fenomeni criminali connessi alla presenza della comunità cinese in Italia, in particolare i reati legati all’immigrazione clandestina, allo sfruttamento della prostituzione e del lavoro, alla contraffazione di prodotti, al traffico di stupefacenti e alla detenzione abusiva di armi.
Le attività, precedute da indagini accurate delle squadre mobili territoriali su impulso dello Sco, hanno permesso di individuare persone e luoghi legati ad attività illegali, in particolare nei settori produttivi e commerciali gestiti da cittadini cinesi. In Veneto e nella provincia di Vicenza, le forze dell’ordine hanno effettuato controlli mirati, ispezioni e verifiche in aziende e attività economiche sospettate di illeciti.
Tra le pratiche illecite emerse anche l’uso del sistema hawala, una forma di trasferimento clandestino di denaro tra continenti, sfruttata non solo da gruppi cinesi ma anche da altre organizzazioni criminali internazionali per finanziare traffici illeciti e riciclare capitali.
Secondo la Polizia di Stato, i gruppi criminali cinesi attivi in Italia sono strutturati in modo autonomo ma interconnesso, spesso composti da persone originarie della stessa zona della Cina, e operano soprattutto nelle regioni con una forte presenza di cittadini cinesi, come la Toscana e parte del Nord Italia.
Le attività proseguiranno nelle prossime settimane, con l’obiettivo di smantellare reti organizzate radicate nei territori e garantire maggiore legalità nei comparti produttivi più esposti.













