NordEst, bancarotta e frodi fiscali nel settore auto: denunciati due coniugi veneti

La Guardia di finanza di Pordenone ha concluso un’indagine delegata dalla Procura locale relativa alla liquidazione giudiziale di una ditta individuale di Sacile (PN), riqualificata come società di fatto, operante nel commercio al dettaglio di autovetture e riconducibile a due coniugi trevigiani con precedenti segnalazioni di polizia presso le Procure di Pordenone e Treviso per truffa e appropriazione indebita.
L’attività investigativa del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Pordenone ha evidenziato che l’impresa era gestita di fatto dal marito della titolare, già dichiarato fallito nel 2010 per una ditta nel medesimo settore, occupandosi sia degli aspetti commerciali sia amministrativi.
Pur consapevoli dello stato di insolvenza dell’azienda dal 2019, i due coniugi hanno continuato l’attività senza richiedere l’accesso alla procedura di liquidazione giudiziale, disposta solo nel giugno 2023 a seguito di ricorso del Pubblico Ministero, aggravando il dissesto aziendale.
Nel periodo in questione, gli imprenditori hanno omesso il versamento di imposte e contributi, accumulando un debito di circa 150 mila euro, svuotato le casse per circa 75 mila euro e effettuato pagamenti preferenziali a creditori per oltre 2,3 milioni di euro. Hanno inoltre ottenuto indebitamente finanziamenti per 121 mila euro, presentando documentazione contabile falsa.
Al termine delle indagini, i due coniugi sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria per bancarotta fraudolenta patrimoniale e preferenziale, bancarotta per aggravio per dissesto e ricorso abusivo al credito, che ha deciso di esercitare l’azione penale nei loro confronti.













