L’amore ai tempi di whatsapp
di Giulia Marcigaglia-
C’era una volta…l’amore. C’erano una volta anche le telefonate, gli sms, gli squilli, messenger e i bigliettini in classe. “Ti vuoi mettere con me? Barra si, no (oppure) forse”. C’era anche un tempo in cui il due di picche faceva male, ma non era così vergognoso ed umiliante come nel 2014. Quante volte e soprattutto a chi non è successo che il proprio messaggio, con chissà quale dichiarazione elaborata, fosse “visualizzato alle…” senza ricevere risposta alcuna? Oppure, ancora peggio, nemmeno “visualizzato alle…”, ma solamente affiancato dalle due umiliantissime ✔ di whatsapp?
“Visualizzato alle…” is the new black. Sempre presente e sempre costante a tormentare i nostri già complessi problemi di cuore. Il galateo imporrebbe di dare almeno una risposta, anche se negativa. Con questo non voglio salvarmi, perché io in primis l’ho fatto tante volte, del resto è più facile evitare spudoratamente un corteggiatore molesto ed insistente che rifiutarlo facendo fatica di trovare le parole adeguate per non farlo soffrire… O anche no. Nell’epoca del “visualizzato alle…”, purtroppo, se non rispondi ad un messaggio, l’altra parte salterà giornate intere di lavoro/scuola/cazzeggio/etc per fissare lo schermo del cellulare in attesa di un “digitazione…”.
Ma analizziamo la situazione prendendo in causa entrambe le parti (senza salvarne nemmeno una… E ps: so quello che dico perché, modestamente, nei miei 25 anni suonati di vita, sono rientrata in entrambe le categorie.)
COLUI CHE ATTENDE:
Ha passato 15 ore, 26 minuti e 80 secondi a progettare, cancellare, riscrivere ed infine ad inviare la bella copia di quello che spera sarà ricordato per sempre come “il messaggio con cui ho conquistato la donna della mia vita.”. Il messaggio tipo racchiude complimenti di ogni svariato genere, l’immancabile “sono stato molto bene con te ieri sera”, un’ostinata dimostrazione di interessi in comune (“Sono stato incredibilmente sorpreso dal fatto che anche a te piacciano i capperi nella bruschetta” oppure “incredibile il fatto che anche tu sia nata nel 1988”) e, least but not last, una manifestazione di sentimenti più grande del dovuto.
Esempio di messaggio (alla bozza definitiva): “Ciao Gertrude, continuo a pensare a quanto fossi bella da stare male ieri sera con quel vestito rosso, dello stesso rosso dei tuoi occhi. Sono stato molto bene con te ieri sera… Spero ti sia piaciuto il ristorante cipriota dove ti ho portata, vorrei tanto tornarci di nuovo di te… Sai, è il luogo dove mio padre ha chiesto a mia madre di sposarlo. Sai cos’ho notato? Che entrambi amiamo lavarci le mani prima di mangiare. Che bello condividere certe passioni con te! Sono passati ormai 3 giorni da quando ci siamo scritti il primo messaggio, e non credevo ci si potesse innamorare tanto di una persona in così poco tempo. Cosa fai domani sera?”
Neanche da dire che il poema sarà solamente….”visualizzato”.
COLEI CHE RICEVE:
Ha passato le 24 ore successive all’appuntamento a deridere il poveretto con le sue amiche, quando, nel bel mezzo di uno spensierato aperitivo, con a soli 5 metri il ragazzo dei suoi sogni, viene distratta dal vibro del cellulare. Fase iniziale: copiose risate. Fase intermedia: “gli risponderò dopo.”, seguita dal “gli rispondo o non gli rispondo?”. Fase finale: “beh, se ne farà una ragione.”.
Il poveretto, nel frattempo, continua ad aspettare e a guardare imperterrito il telefono, in attesa di veder apparire, come per miracolo, quel tanto osannato “digitazione…”. E continuerà su questa strada per una settimana a seguire, fino a che non incontrerà per caso Gertrude e, alla domanda “E il mio messaggio?” si sentirà rispondere “Ma dai? Sai che non ho ricevuto niente? Ho problemi con il cellulare ultimamente.” Al che il Nostro, o continuerà a giustificarla (credendo anche alle fate, agli gnomi e a Babbo Natale) o se ne farà definitivamente La Ragione.
Detto ciò, dopo questa attenta analisi delle parti, la mia conclusione è: non era mica meglio quando si poteva utilizzare un classico “Mi spiace, ma in questo momento sto bene da sola?”.














