Giovine (FdI): “A Thiene un consigliere di maggioranza solidarizza con Hannoun. Il sindaco Michelusi prenda immediatamente le distanze e revochi le deleghe”

«Le affermazioni pubbliche diffuse sui social da Alaeddine Kaabouri, consigliere comunale di maggioranza del Comune di Thiene, per di più delegato alle politiche giovanili, sono gravissime e inaccettabili per chi ricopre un ruolo istituzionale». Lo dichiara Silvio Giovine, deputato e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, commentando il post in cui l’amministratore locale esprime solidarietà esplicita a Mohammad Hannoun, arrestato nell’ambito di una recente operazione antiterrorismo con l’accusa di aver finanziato Hamas con circa 7 milioni di euro, attraverso organizzazioni presentate come benefiche.
«Colpisce in particolare – prosegue Giovine – che nel post si arrivi a scrivere testualmente che “in Italia la solidarietà al popolo palestinese viene trattata come un crimine” e a definire l’operazione delle forze dell’ordine come “repressione politica”.
«Qui non si sta discutendo del diritto di esprimere un’opinione – continua Giovine – ma della responsabilità che deriva dal servire una comunità nelle istituzioni. Rivendicare solidarietà politica verso una persona arrestata per accuse di questa gravità, arrivando a presentarla come vittima, è un atteggiamento incompatibile con qualsiasi incarico pubblico».
Giovine allarga poi il quadro politico: «Per mesi una parte della sinistra ha difeso Hannoun, partecipando a manifestazioni al suo fianco e arrivando persino a invitarlo in sedi istituzionali. Tutti coloro – sindaci, amministratori, parlamentari – che hanno garantito legittimazione e spazio a una galassia estremista che nelle piazze ha spesso urlato slogan contro il popolo ebraico e manifestato ambiguità verso Hamas, dovrebbero oggi avviare almeno una seria riflessione».
La richiesta alla maggioranza che governa Thiene è netta: «Il sindaco Michelusi non può far finta di nulla. È doverosa una presa di distanza immediata da queste affermazioni e, per rispetto verso la città e le istituzioni, la revoca delle deleghe al consigliere coinvolto».
La chiusura di Giovine: «Il terrorismo islamico va contrastato senza ambiguità e i predicatori d’odio non possono trovare cittadinanza nelle istituzioni. Bene il lavoro delle forze dell’ordine, a tutela della legalità e della sicurezza nazionale».













