3 Novembre 2025 - 16.31

Francia – Scoppia lo scandalo delle bambole sessuali pedopornografiche vendute su Shein

Lunedì 3 novembre, l’associazione anti-pornografia infantile Mouv’Enfants ha organizzato una manifestazione a Parigi per contestare i grandi magazzini BHV, che si preparano ad accogliere il marchio cinese Shein.
«Siamo qui per denunciare la partnership tra BHV e Shein, che contribuisce alla pornografia infantile. Shein vende ancora oggi online bambole sessuali che assomigliano a bambini», ha dichiarato Arnaud Gallais, presidente di Mouv’Enfants.

Gallais ha aggiunto: «Shein sta mentendo spudoratamente e noi non diciamo nulla. Il Ministro del Commercio chiede di dare loro un’altra possibilità: per noi è inaccettabile. Chiediamo che Shein non abbia spazio qui e che la protezione dei bambini sia una priorità».

Lo scandalo è esploso dopo la scoperta, all’inizio di novembre, da parte della Direzione Generale per la Concorrenza, i Consumatori e la Repressione delle Frodi (DGCCRF), della vendita di bambole pedopornografiche sul sito del colosso asiatico.

Il Ministro dell’Economia, Roland Lescure, ha dichiarato a BFMTV e RMC che chiederà il divieto di Shein dal mercato francese in caso di recidiva: «Questi articoli orribili sono illegali. Ci sarà un’indagine giudiziaria».

Anche l’Alto Commissario per l’infanzia, Sarah El-Haïry, è intervenuta annunciando la convocazione di «tutte le principali piattaforme» e promettendo di risalire ai fornitori. Ha precisato: «Questi non sono oggetti pornografici, sono oggetti pedocriminali. Una piattaforma che accetta di venderli è, in un certo senso, complice».

El-Haïry ha inoltre chiesto accesso ai file di chi ha acquistato tali prodotti in Francia: «Le persone che hanno comprato queste bambole hanno usato le loro carte di credito e le hanno fatte recapitare a casa o in ufficio. Il possesso di materiale pedopornografico è contro la legge».

La Répression des fraudes ricorda che la diffusione di rappresentazioni pedopornografiche può comportare fino a sette anni di carcere e 100.000 euro di multa, mentre la mancata adozione di misure di filtraggio può essere punita con tre anni di reclusione e 75.000 euro di ammenda.

Il caso torna al centro del dibattito proprio mentre Shein, già sanzionata tre volte in Francia quest’anno per le sue pratiche commerciali, si appresta ad aprire mercoledì 5 novembre il suo primo negozio fisico permanente al BHV di Parigi.
Altre cinque boutique seguiranno nelle Galeries Lafayette di Dijon, Grenoble, Reims, Limoges e Angers.

Nonostante le proteste, il BHV conferma la collaborazione con il marchio. Il governo, intanto, cerca «soluzioni per evitare l’arrivo di Shein» e promette controlli più severi sulle piattaforme di e-commerce.

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