Francesca Albanese invitata a Vicenza. FdI non ci sta: “Possamai non può legittimare chi minimizza i crimini di Hamas”

Dopo la notizia dell’invito di Francesca Albanese all’inaugurazione del Parco della Pace (leggi la notizia) vi è chi prende una netta posizione contraria, come Fratelli d’Italia, per voce del presidente cittadino del partito, Alessandro Benigno.
“Le opinioni sono sempre legittime, ma è inaccettabile che una relatrice speciale delle Nazioni Unite, incaricata di monitorare la situazione nei territori palestinesi, arrivi a promuovere narrazioni antisemite, a minimizzare i crimini di Hamas e addirittura a paragonare Israele alla Germania nazista”.
È quanto dichiara Alessandro Benigno, presidente cittadino di Fratelli d’Italia Vicenza, in merito all’invito rivolto dal sindaco del capoluogo berico Giacomo Possamai a Francesca Albanese, in occasione dell’inaugurazione del Parco della Pace.
“Non si può restare in silenzio di fronte a simili affermazioni – prosegue Benigno – tanto più se a legittimarle è un’istituzione pubblica, come il Comune di Vicenza. L’evento avrebbe potuto essere un’occasione di unità e riflessione condivisa, è stato invece trasformato in un palcoscenico ideologico”.
“Condanniamo ogni violenza contro i civili, inclusi i recenti raid israeliani che hanno colpito anche la Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza. Nessuna azione militare può giustificare simili atti. Ma allo stesso modo, è gravissimo mettere in discussione l’esistenza stessa dello Stato di Israele, riconosciuto fin dal 1948 dalle Nazioni Unite. Chi lo fa come Albanese – aggiunge Benigno – mina alla radice il diritto internazionale e alimenta un clima pericoloso di odio e radicalizzazione”.
Infine, il presidente cittadino di FdI lancia un appello al sindaco Possamai: “Si ricordi di rappresentare tutti i cittadini, anche quelli che non dimenticano l’orrore del 7 ottobre, le stragi di Hamas e il dolore delle vittime del terrorismo islamista. Purtroppo – conclude Benigno – con questa scelta il sindaco conferma di essere ostaggio dell’ala più estrema della sua coalizione, la stessa che lo bacchetta per il sostegno al Festival Italia-Usa. Ora, per rimediare, si piega alla logica della sinistra radicale e globalista, che non perde occasione per strizzare l’occhio al peggiore revisionismo.
Francesca Albanese non è una paladina dei diritti civili”.













