25 Settembre 2025 - 16.49

Falò e qualità dell’aria, la Regione Veneto chiarisce: “Tradizioni sì, ma con regole precise”

Venezia, 25 settembre 2025 – La Direzione Ambiente della Regione Veneto è intervenuta con una nota ufficiale nel dibattito di questi giorni sul tema dei falò e dell’impatto che le combustioni all’aperto hanno sulla qualità dell’aria.

«La Regione del Veneto, con estrema sensibilità e attenzione verso le tradizioni popolari, sta lavorando per legiferare in modo equilibrato sulla disciplina dei fuochi all’aperto – si legge nella nota – con l’obiettivo di recepire la normativa europea, ridurre l’impatto ambientale delle combustioni e, al tempo stesso, garantire la continuità delle manifestazioni che appartengono al patrimonio culturale e identitario delle comunità locali».

La Regione ricorda come la combustione all’aperto di biomassa legnosa sia tra le principali fonti di emissione di polveri sottili (PM10 e PM2,5) e benzo(a)pirene, sostanze che hanno già portato il Veneto a due procedure di infrazione europee. Se i limiti medi annui di PM sono stati rispettati, restano problematici i superamenti giornalieri del PM10 e le concentrazioni elevate di benzo(a)pirene, che con la nuova direttiva UE diventeranno un valore limite entro il 2030.

Già l’Accordo di Bacino Padano del 2017 e la sentenza della Corte di Giustizia europea del 2020 hanno imposto misure restrittive, rafforzate dal DL 69/2023 che ha introdotto ulteriori limiti alle combustioni all’aperto. In questo quadro rientrano anche i falò rituali: in caso di allerta PM10, la normativa prevede il divieto assoluto di accensione.

Con l’aggiornamento del Piano regionale di tutela e risanamento dell’atmosfera (PRTRA), approvato nel 2025, è stato stabilito che nel periodo 1° ottobre – 30 aprile i Comuni potranno autorizzare due soli eventi tradizionali all’anno, purché venga utilizzata esclusivamente legna stagionata, senza foglie verdi, residui vegetali, tessuti o materiali plastici.

La Regione ricorda infine che la legge nazionale del 7 ottobre 2024 riconosce il valore storico e culturale delle rievocazioni popolari, escludendo i falò rituali dalla normativa sui rifiuti, ma demandando alle Regioni il compito di fissare regole per coniugare tradizioni e tutela della salute.


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