19 Dicembre 2017 - 16.46

ECONOMIA – Ipotetica fusione ex banche venete. Masi: “Ribadiamo sarebbe stato un gravissimo errore”

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Durante l’audizione di questa mattina in Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario, abbiamo risentito da autorevoli esponenti della Banca d’Italia e della Commissione stessa, la riproposizione della validità della prospettata fusione tra le due ex Banche Venete. A tal proposito il segretario generale della Uilca, Massimo Masi, sottolinea con forza: “Ribadiamo sarebbe stato un gravissimo errore se ciò fosse avvenuto. Già nel novembre 2016, infatti, avevamo predisposto uno studio, a cura del Centro Studi Uilca “Orietta Guerra”, che dati alla mano, che riproponiamo in sintesi:  – Il cost/income delle due banche sia di molto superiore alla media delle banche italiane.

-Il rapporto tra crediti deteriorati e crediti netti è superiore al 22%.

-In caso di fusione non riuscirebbero a migliorare i ratio patrimoniali.

– I costi operativi sono in linea con quelli di sistema, sul lato dei ricavi sono molto inferiori alla media sia con il margine d’interesse che le commissioni.

– Nel Veneto sarebbero allocati quasi il 70% degli sportelli della ipotetica nuova banca, con la presenza doppia in 58 comuni. faceva intuire che per mantenere l’occupazione e l’economia del Veneto era necessario un risanamento dei due istituti, come è successo dopo la fusione in Intesa Sanpaolo, e non certo la fusione tra due istituti già zoppicanti”.

“Abbiamo inviato questo studio – continua Masi – alle Istituzioni, al management dei due istituti, al MEF e ai politici locali”. “Spiace ad un anno di distanza – evidenza Masi – constatare che nessuno ci ha dato retta, snobbando dati accertati e chiari sul disastro si sarebbe venuto a creare da lì a breve sia per l’economia del Veneto, che a cascata si sarebbe ripercossa su tutta l’economia italiana, che per la tenuta occupazionale, creando una vera e propria macelleria sociale, che oggi invece abbiamo scongiurato. Non dobbiamo dimenticare che molti uomini politici del Veneto auspicavano un intervento del “Cavaliere Bianco”, cioè di un salvatore delle due banche”. “Non solo, è sconcertante che oggi si riproponga una tale ipotesi come soluzione dei mali arrecati – aggiunge Masi -. Capisco che siamo in campagna elettorale, ma è evidente che non si è imparato nulla dagli errori del passato”. “La Uilca, sindacato laico, riformista e pragmatico, poco interessata alle chiacchere di cortile e più interessata alla tutela dell’occupazione – conclude Masi -, resterà sempre vigile sull’operato della Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario e anche se non sarà mai ascoltata, non smetterà di gridare a gran voce le proprie proposte e indicare al Paese le responsabilità e i responsabili di chi ha causato questa crisi”.

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