28 Novembre 2025 - 16.24

Disordini a Schio, il questore Zerilli: «Intervento necessario per fermare chi voleva arrivare al contatto ed ha aggredito»

Dopo una notte di tensione a Schio, con due manifestazioni contrapposte finite in scontri e cariche di polizia, arriva la presa di posizione ufficiale del questore di Vicenza, Francesco Zerilli, che interviene per ricostruire quanto accaduto e per chiarire la linea dell’autorità di pubblica sicurezza. (leggi articolo sui disordini a Schio)

Zerilli parte dal quadro organizzativo: Forza Nuova, «nota formazione politica di estrema destra», aveva regolarmente preavvisato una manifestazione «dinamica», una sorta di “passeggiata per la sicurezza”, composta da «una trentina di persone nel centro di Schio», finalizzata – spiega – «a sensibilizzare la popolazione su sicurezza e degrado urbano». Il corteo era stato autorizzato con un percorso definito e precise limitazioni, «alle quali si sono attenuti».

Parallelamente, era stata preavvisata anche un’iniziativa dell’area antagonista, promossa da realtà locali e non solo: «Una manifestazione autorizzata in forma statica – ricorda il questore – con la prescrizione di stare in piazza e manifestare lì il proprio dissenso». Secondo Zerilli, però, tra i partecipanti vi erano «diversi soggetti provenienti anche da altre zone e da fuori provincia», mobilitati per contestare in modo «forte» la presenza stessa degli esponenti neofascisti in città.

«Immaginavamo potessero insorgere problemi», ammette il questore, spiegando che era stato predisposto «un servizio articolato a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica», proprio per prevenire contatti diretti tra i due gruppi. Ma, nonostante le prescrizioni, «la componente antagonista non ha soltanto manifestato il dissenso nella piazza autorizzata: diverse centinaia di persone si sono mosse per dirigersi verso la sparuta componente di Forza Nuova».

A quel punto, le forze di polizia avevano indicazione chiara: «Contrapporsi e impedire il contatto fra manifestanti». Ma, racconta Zerilli, i gruppi antagonisti «non si sono fermati» e «per arrivare al loro scopo non hanno esitato a contrapporsi in maniera aggressiva e violenta anche contro le forze dell’ordine». Da qui la decisione di intervenire.

«La reazione è stata proporzionata al tipo di violazione e di aggressione, nonché alla turbativa dell’ordine pubblico che stava avvenendo», sottolinea il questore, spiegando che le operazioni «sono durate un po’, non è stato facile». A un certo punto, considerato il livello di tensione, la Questura ha ordinato anche a Forza Nuova di interrompere il proprio percorso: «È stata data indicazione agli esponenti di fermarsi perché non vi erano più le condizioni per proseguire».

La situazione si è lentamente normalizzata solo più tardi: «Alla fine si è ristabilita la calma», afferma Zerilli. Il resto – aggiunge – «sono chiacchiere, espressioni di opposti fanatismi sui quali non voglio soffermarmi».

Il questore chiude con due principi che rivendica con forza: «È chiara la legge ed è chiara la Costituzione: a nessuno può essere impedito di esprimere il proprio pensiero, a meno che non violi le norme. E su questo punto saremo sempre pronti»

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