ALTAVILLA V.NA – “Bimba salvata in extremis in ambulanza? Puro terrorismo contro i parti in casa”

La stampa locale qualche giorno fa ha raccontato la storia del mancato parto domiciliare di una bimba che, in emergenza, è invece nata in ambulanza ed è stata salvata in extremis perchè con il cordone ombelicale intorno al collo, assistita dal personale ostetrico della casa Maternità Doraluce di Altavilla. Ma le ostetriche della Casa, che da anni ospita le mamme che vogliano partorire in casa o nella struttura di Altavilla con figure qualificate, non ci stanno e raccontano in un comunicato la loro versione dei fatti.
“I contenuti non sono congruenti ai fatti. Vogliamo con questo comunicato smorzare i toni allarmistici sui parti in casa e allontanare i vari falsi miti sul cordone ombelicale attorno al collo, usato dai media per creare pathos, ma senza evidenze scientifiche alcune. Come previsto dalla normativa italiana, l’ostetrica che segue la futura mamma durante la gravidanza, nel parto e del post parto, lo fa valutando in modo continuativo e dinamico il benessere di mamma e bimbo. Ecco cosa è successo esattamente la notte del 30 giugno scorso: un parto domiciliare programmato con le ostetriche DoraLuce ha visto la necessità di un trasferimento in travaglio di parto avanzato per un’iniziale deviazione della fisiologia fetale. Come richiesto dal personale Asl, durante la telefonata al 118, l’assistenza ostetrica Doraluce è proseguita durante il tragitto in ambulanza verso il San Bortolo. La stessa ostetrica ha assistito, con l’infermiera incaricata, alla nascita della neonata, ha fornito le prime cure e ha constatato le buone condizioni di mamma e bimba al primo minuto di vita. Dopo alcuni minuti, le condizioni cliniche della neonata sono peggiorate e l’ostetrica ha decretato la necessità di intervenire supportando la respirazione della neonata Questo perchè l’ostetrica domiciliare è addestrata per garantire le prime cure al neonato e alla puerpere anche in emergenza. Le due professioniste hanno così agito in equipe fino all’arrivo in ospedale. In pronto soccorso, i parametri clinici erano migliorati e la presa in carico è passata al personale dell’ospedale: ostetrica, ginecologo e oss. Non era presente un medico neonatologo. L’ostetrica è rimasta accanto alla paziente fino alla fine del post parto”.













