Aggredirono e minacciarono di morte poliziotti: fratelli marocchini condannati e subito liberi

Treviso – Condannati ma già tornati in libertà i due fratelli Y. e S. B., 34 e 32 anni, entrambi di origine marocchina, protagonisti dell’aggressione agli agenti di polizia avvenuta lo scorso 24 maggio davanti all’Istanbul Kebab di via Roma, a Treviso. Il giudice li ha ritenuti colpevoli di resistenza, violenza e furto aggravato, condannandoli rispettivamente a un anno e sei mesi e otto mesi di reclusione, con pena sospesa.
Secondo la ricostruzione della Procura, quella sera i due fratelli – già colpiti da un Daspo urbano che vietava loro di avvicinarsi alla zona della stazione – si erano presentati nuovamente davanti al locale gestito dal cittadino turco H. M., con cui avevano avuto numerosi scontri in passato. Dopo una serie di insulti, il titolare aveva chiamato il 113. All’arrivo della polizia, Y. B. aveva tentato la fuga, mentre Salim era stato fermato con la forza e portato in Questura.
Una volta negli uffici, i due avrebbero dato in escandescenze: minacce, insulti e una colluttazione con gli agenti, durante la quale uno di loro sarebbe stato colpito con un pugno al basso ventre. Le frasi rivolte agli operatori – “non uscirete vivi da qui” – hanno aggravato la posizione dei due uomini, già noti per episodi di stalking, lesioni e minacce nei confronti dello stesso H.M..
I due fratelli dovranno affrontare un secondo processo, questa volta per le violenze ripetute contro il titolare del locale, che si è costituito parte civile chiedendo un risarcimento di 80 mila euro.
Dopo la sentenza di ieri, 6 ottobre, i due fratelli – per ora – restano liberi, ma con il divieto di avvicinarsi alla vittima e l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico.













