Addio a Bruno Mastrotto, pioniere della concia e benefattore del territorio vicentino

Il mondo della concia e dell’imprenditoria veneta piange la scomparsa di Bruno Mastrotto, figura simbolo dell’industria di Arzignano e protagonista di una delle più importanti storie di successo del Made in Italy. Aveva contribuito, insieme al padre Arciso e al fratello Santo, alla fondazione del Gruppo Mastrotto nel 1958, realtà che nel tempo è diventata un punto di riferimento internazionale per qualità e innovazione nel trattamento delle pelli.
Sotto la sua guida e quella della famiglia, l’azienda si è trasformata in un colosso globale con 15 stabilimenti tra Italia, Europa e Asia, 5 mila dipendenti e una presenza commerciale in oltre 110 Paesi, fornendo i principali settori produttivi – dall’automotive alla moda, dal design all’aviazione.
Accanto alla dimensione imprenditoriale, Bruno Mastrotto ha incarnato anche un profondo senso di responsabilità verso la comunità. Con la moglie Silvana, aveva promosso e sostenuto numerosi progetti sociali e sanitari nel Vicentino e nel Veneto, dando vita alla Fondazione Silvana e Bruno Mastrotto, oggi presieduta dalla figlia Giovanna.
La guida del gruppo è oggi nelle mani della seconda generazione: Chiara Mastrotto, presidente e amministratrice delegata, e Graziano Mastrotto, figlio di Santo. Bruno lascia la moglie Silvana e le figlie Chiara, Giovanna e Rossella, oltre a un’eredità fatta di visione, impegno e generosità che ha segnato in modo indelebile la storia economica e civile del territorio.













