MILANO – Maxi sequestro di Postine Zanellato taroccate

A chi piace la Postina di Zanellato? Evidentemente a tantissime donne italiane (e non solo). Come apprendiamo da Il Sole 24ore, infatti, la celebre it-bag made in Vicenza è tra le borse più copiate al mondo. Il tutto, ovvimente, con conseguenti e frequenti sequestri da parte delle forze dell’ordine. L’ultimo clamoroso episodio è avvenuto a Milano, capitale italiana del fashion, dove la polizia locale, a seguito di un’operazione territoriale concentrata in zona Paolo Sarpi e in alcuni mercati all’aperto milanesi, ha portato a termine un sequestro di ben 4200 pezzi, il più alto che sia mai stato effettuato. L’operazione, poi, si è allargata su scala nazionale e quello che è venuto alla luce non è piaciuto nè alle forze dell’ordine nè all’azienda vicentina (e molto probabilmente anche alle modaiole che ne possiedono una originale): tramite le indagini, sono state individuate due aziende cinesi, con sede legale a Sesto Fiorentino (FI) nei cui magazzini si trovavano svariati articoli di pelletteria. Il tutto per un fatturato di circa un milione di euro. Nei guai i titolari che, ovviamente, sono stati denunciati.
Ma come fare a capire, prima dell’acquisto, se la Postina che abbiamo tra le mani è autentica? La borsa, creata dal brand vicentino nel 2011 e realizzata a mano in Italia, possiede alcune particolarità che quelle contraffatte non hanno: due chiusure, il timbro in una delle due borchie laterali, la tracolla rimovibile inclusa, la maniglia inclinata di 45° ed infine, dettaglio più importate, un codice numero (che si trova al suo interno) grazie al quale la borsa può essere identificata.













