4 Febbraio 2016 - 17.36

VICENZA – Italiano tenta di incastrare profugo, denunciato per calunnia

polizia

I migranti sono spesso al centro delle cronache per episodi di microcriminalità, ma quanto è capitato al giovane nigeriano che ieri chiedeva l’elemosina nelle vicinanze del pronto soccorso dell’ospedale San Bortolo a Vicenza ha i connotati di una storia kafkiana. E’ stato ingiustamente arrestato dopo che un italiano, con moltissimi e gravi precedenti, l’aveva accusato di rapina.
Ieri pomeriggio una pattuglia delle volanti della polizia che stava transitando in viale Milano, è stata fermata da un automobilista a bordo di una panda che suonava ripetutamente il clackson. Si tratta di un 40 enne feltrino (L.P.). Al suo fianco, sul posto passeggero, vi era la compagna (R.M. di 29 anni) e dietro era seduto un nigeriano di 27 anni (E.E.). Il giovane affermava di essere stato derubato dal nigeriano dello smartphone, nella cui custodia erano riposti anche 50 euro. Ha raccontato di averlo avvicinato per chiedergli della droga e che questi gli aveva chiesto il telefono per poter contattare il fornitore, salvo poi trattenere il telefono e fuggire. L’italiano lo avrebbe rincorso, acciuffato e caricato in auto, per poi chiedere aiuto alla polizia.
In effetti il 27 enne aveva con se il cellulare, mentre dei soldi non v’era traccia. La polizia, di fronte ad una ricostruzione così verosimile e al fatto che il presunto ladro avesse con se il cellulare, ha proceduto all’arresto del nigeriano. Stamane è emersa una realtà completamente diversa, che rovescia la posizione dei protagonisti della vicenza.
Si è deciso il non luogo a procedere per il nigeriano mentre l’italiano è stato denunciato assieme alla compagna per calunnia. La ricostruzione della presunta vittima, infatti, aveva dei punti deboli. Tralasciando i suoi precedenti (fra cui una rapina in banca) ed il fatto che si trovasse in viale Milano per cercare droga, vi è da dire che la zona di via Firenze non è tradizionalmente ‘occupata’ dai nigeriani, che spacciano in Campo Marzo. Inoltre i 50 euro erano stati trovati addosso al presunto ladro. Il giudice ha creduto alla versione del nigeriano, un richiedente asilo arrivato in Italia nel 2013, che ha ottenuto la protezione sussidiaria, senza precedenti, che normalmente chiede l’elemosina in zona ospedale e che ha raccontato di essere stato fermato dai due proprio all’ospedale. Gli avevano offerto un passaggio verso il centro, visto che stava piovendo a dirotto. Una volta arrivati in viale Milano, per motivi che sono da chiarire, l’italiano avrebbe tentato di derubarlo e gli avrebbe dato il telefono per incastrarlo.

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