Bassanese truffata via social: in tre denunciati dai Carabinieri

Ieri i militari della Stazione Carabinieri di Bassano del Grappa, all’esito di un’articolata attività d’indagine hanno denunciato un 45enne di Civitavecchia, una 35enne messinese e un cittadino romeno di 38 anni del padovano, ritenuti responsabili in concorso tra loro di truffa commessa nei confronti di una 25enne del posto. Nel mese di settembre la vittima, un’operaia bassanese, ha presentato alla Stazione Carabinieri di Bassano del Grappa una denuncia-querela per truffa; in quella sede la donna ha detto che, pochi giorni prima, mentre era intenta a visualizzare alcuni contenuti sul social “TikTok”, veniva incuriosita da un video con il quale veniva sponsorizzata la possibilità di ottenere facili guadagni con la sola incombenza di visualizzare video sulla piattaforma e mettere dei “like”. Quindi, fatto accesso all’apposito link, veniva reindirizzata ad una chat di “Telegram”, associata ad un’utenza con prefisso +44, quindi originaria del Regno Unito. Qui iniziava una conversazione con sedicente personale di una società, non meglio indicata, specializzata nella pubblicazione di contenuti multimediali su vari social, che procedeva a spiegarle il funzionamento della loro attività: al fine di guadagnare soldi, la giovane avrebbe dovuto aprire i link inviatile di volta in volta, visualizzarne il contenuto multimediale, mettere il proprio “like”, fare lo screenshot della schermata e inviarla sulla chat. Successivamente, avrebbe ottenuto il guadagno. Difatti, nei giorni successivi, a fronte di sei visualizzazioni eseguite, riceveva altrettanti bonifici sul proprio conto corrente, con importi variabili dai 6 ai 138 euro. La donna veniva nuovamente contatta dal sedicente operatore che le riferiva che, per poter continuare la sua attività di “dipendente” dell’azienda, avrebbe dovuto effettuare dei versamenti di denaro in favore di alcuni iban e/o ricariche di carte prepagate, cosa che la donna ha fatto versando nel complesso la somma di euro 3.540 circa. Per rendere ancor più veritiera la situazione, le venivano fornite delle credenziali di accesso ad una pagina web all’interno della quale poteva visualizzare l’andamento del proprio patrimonio. Trascorsi alcuni giorni, tuttavia, invitata nuovamente ad effettuare un ulteriore bonifico di euro 6.000 e insospettita dall’ulteriore richiesta e dal fatto che non stesse più ricevendo guadagni dall’attività, recatasi presso il proprio istituto bancario, constatava di essere stata vittima di una truffa. Le indagini hanno permesso di trovare l’identità degli intestatari dei titoli bancari verso cui la
persona aveva effettuato le operazioni che sono stati quindi denunciati per truffa.













