Boom di casi di Chikungunya nel Veronese

Continuano a crescere i casi di chikungunya nel Veronese: secondo l’ultimo aggiornamento della Direzione Prevenzione della Regione Veneto, dall’inizio del focolaio sono stati registrati 31 casi autoctoni, con particolare concentrazione nelle aree di Sant’Ambrogio di Valpolicella, San Pietro in Cariano e Parona (frazione di Verona). Al momento nessun paziente risulta ricoverato.
Le attività di prevenzione procedono secondo le linee guida regionali, con nuovi interventi di disinfestazione e azioni porta a porta mirate a contenere la presenza delle zanzare e a tutelare la salute pubblica.
Per fare il punto della situazione, il Direttore Generale dell’Ulss 9 Scaligera ha convocato una conferenza stampa per domani, giovedì 11 settembre, alle ore 14 nella sede dell’azienda sanitaria a Verona, con la partecipazione del Dipartimento di Prevenzione, della Direzione Prevenzione regionale e di rappresentanti delle autorità sanitarie locali.
I tecnici ricordano che la chikungunya non si trasmette da persona a persona, ma unicamente attraverso la puntura di zanzare del genere Aedes infette. Per ridurre il rischio di punture è fondamentale adottare comportamenti preventivi: utilizzare repellenti cutanei anche durante il giorno, installare zanzariere a porte e finestre ed eliminare raccolte d’acqua stagnante dove le zanzare possono riprodursi.
Per seguire l’andamento dei casi nel Veneto e in Italia è possibile consultare i bollettini settimanali sul sito della Regione Veneto (https://www.regione.veneto.it/web/sanita/arbovirosi) e la dashboard Arbovirosi Nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità (https://www.epicentro.iss.it/arbovirosi/dashboard).













