West Nile, probabile crescita nelle prossime settimane: in Veneto positività all’1% tra le zanzare (4–24 luglio)

Il virus West Nile sta circolando in modo moderato tra le zanzare in Veneto e Friuli Venezia Giulia. Dalle analisi condotte dal Laboratorio di entomologia sanitaria dell’IZSVe, su 1.233 pool di zanzare esaminati (pari a oltre 70mila esemplari), 12 sono risultati positivi, con un tasso d’infezione pari all’1%. Dieci casi riguardano il ceppo WNV-2, due il WNV-1.
Tutti i pool positivi, composti da Culex pipiens (la zanzara comune), sono stati rilevati in Veneto, in 11 dei 57 siti di monitoraggio attivi nella regione. In Friuli Venezia Giulia, su 29 trappole, è stata riscontrata una sola positività, ma al virus Usutu, nell’area di Trieste.
Il virus è stato rilevato anche nella fauna selvatica: sei gli uccelli infetti individuati finora, tra cui gabbiani reali, piccioni e colombacci. Dal punto di vista umano, la Regione del Veneto ha registrato quattro casi: due forme febbrili, una neuro-invasiva e un donatore asintomatico.
“La situazione è sotto controllo ma non va sottovalutata”, avverte la direttrice generale dell’IZSVe, Antonia Ricci. “Il monitoraggio tempestivo è fondamentale per la sicurezza del sistema sanitario e l’efficacia del nostro modello di sorveglianza integrata, che include insetti, animali e uomo, si inserisce perfettamente nell’approccio One Health”.
Il responsabile del laboratorio, Fabrizio Montarsi, prevede una possibile crescita delle positività nelle prossime settimane a causa del caldo persistente, che allunga il ciclo vitale delle zanzare e ne estende l’attività fino a ottobre. “La West Nile ha un andamento ciclico, con picchi ogni 4–5 anni: ci aspettiamo che il 2025 possa rientrare in questo schema, ma sono necessari nuovi studi per chiarire le cause di questa ricorrenza”, aggiunge.
Per proteggersi è fondamentale usare repellenti, installare zanzariere, trattare tombini e ristagni con larvicidi ed evitare l’accumulo di acqua nei sottovasi o nei secchi.
Intanto, in Veneto sono stati segnalati anche 4 casi autoctoni di Toscana virus, 16 di encefalite da zecca e, tra le malattie d’importazione, 16 casi di Dengue, 6 di Chikungunya e 2 di Zika.













