23 Ottobre 2015 - 20.23

VICENZA/ARZIGNANO – Arrestato il narcotrafficante fantasma

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Era sparito dall’Italia da dieci anni ed era fuggito in Venezuela, dove aveva continuato la sua attività di narcotrafficante. Dopo lunghe ed elaborate ricerche la squadra mobile di Vicenza è riuscita a rintracciarlo e farlo  arrestare dalla polizia venezuelana. Si tratta di Paolo Dalla Valeria, 52enne di Arzignano, sparito dall’Italia nel 2005.

L’ARRESTO IN ITALIA. Tutto comincia il 25 febbraio 1997, quando Paolo Dalla Valeria, originario di Arzignano viene arrestato nell’abito di una maxi-operazione della guardia di finanza. Fu trovato in possesso di 43.000 pasticche di extasy (per un controvalore, all’epoca, di circa 2 miliardi di lire). L’arresto fu eseguito ad Arzignano, dove era domiciliato, in via Balbo 4. Dalla Valeria aveva 33 anni e si trattò di uno dei più importanti sequestri di droghe sintetiche mai fatto in Italia. Anche la compagna fu arrestata (M.M., 56 enne originaria di Arzignano). Il processo durò qualche anno, con i ricorsi in Corte d’Appello e in Cassazione. Alla fine entrambi furono condannati a pene di circa 8 anni di reclusione, in parte scontata i carcere e in parte attraverso concessione di una misura alternativa alla detenzione. Dalla Valeria fuggì nel 2005 dall’Italia e a quel punto scattò la revoca della misura alternativa e il conseguente ripristino dell’ordine carcerazione nel 2010.

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IL SECONDO ARRESTO. Da allora sono stati attivati canali di ricerca internazionale per riuscire ad individuarlo.  All’inizio in carico alla squadra mobile di Brescia, perché l’ultimo domicilio della coppia era a Desenzano del Garda (BS).
In Venezuela Dalla Valeria continuò la sua attività, tanto che venne arrestato all’Aeroporto Internazionale Simón Bolívar di Maichetia, a circa 21 km da Caracas,il 25 giugno del 2008. Stava per imbarcarsi per Parigi e apparve molto nervoso durante il controllo del bagaglio. Vi trovarono 5 kg di cocaina con un tasso di purezza altissimo (92,3% di principio attivo), “che -come rileva il dirigente capo della squadra mobile, Davide Corazzini denota l’enorme spessore criminale del soggetto”. Organizzava traffici nella tratta Venzuela-Francia-resto d’ Europa. Aveva agganci in Italia e canali logistici efficaci. Venne quindi condannato ad alcuni anni di carcere e scontò la pena fino al 2014, sparendo poi nuovamente nel nulla.

LA CATTURA. Un gruppo di lavoro della questura di Vicenza che si occupa di latitanti ha cominciato quindi massicce ricerche puntando allo sviluppo di canali diplomatici con l’Interpol, che potessero tracciare i suoi passi nel Paese sudamericano. Il sovrintendente capo, Massimo Masoch, ha condotto accertamenti incrociati per capire dove si nascondesse, attraverso contatti con i consolati e l’ambasciata italiana a Caracas. La volta è arrivata per una ‘leggerezza’ di Dalla Valeria che qualche settimana fa ha firmato i documenti per chiedere il nulla osta al fine di ottenere il rilascio del passaporto del figlio minorenne (17 anni). Ha dovuto dare il consenso e l’ha fatto da Maracay, località a 130 km da Caracas. Le ricerche sono iniziate quindi in quella zona, dove è stato fondamentale la collaborazione fra l’ufficiale di collegamento incardinato nei servizi centrali antidroga e le polizie locali. La polizia venezuelana si è messa sulle sue tracce e attraverso riscontri incrociati (soprattutto i pedinamenti della compagna) si è arrivati ad un appartamento in una località della provincia di Maracay. E’ stato visto uscire di casa per gettare la spazzatura. Da qui l’irruzione e l’arresto lo scorso 20 ottobre. Su di lui pende un ordine di carcerazione emesso dalla procura generale presso la corte di Venezia, un avviso a stampa rossa che fa di lui un ricercato internazionale. Ora è a disposizione della polizia venezuelana e il Ministero della Giustizia chiederà la consegna di Dalla Valeria all’Italia.
Per la compagna, invece, destinataria di ordine carcerazione, la pena è caduta in prescrizione. Dovrà anche affrontare un processo per evasione. Nel frattempo ha ottenuto anche la cittadinanza venezuelana. E’ difficile che il Paese possa concedere l’estradizione, ma in genere acconsente all’espiazione della pena dei soggetti per cui l’estradizione è richiesta.

“Non nascondo una certa soddisfazione -dichiara il dirigente capo della squadra mobile di Vicenza, Davide Corazzini- perché la latitanza, in questo caso, si protraeva da diversi anni e riguardava un soggetto ritenuto un grande narcotrafficante, che sia in Italia che all’estero era in grado di gestire un notevole volume d’affari”.

(nella foto: riquadro: Paolo Dalla Valeria (nel 1997), seduti, da sinistra: il sovrintendente capo, Massimo Masoch e il dirigente capo della squadra mobile, Davide Corazzini)

Paolo Usinabia – Tviweb

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