VICENZA – “Ti ammazzo! Ti brucio!”, fermato dalla polizia 26enne che perseguita l’ex

(nella foto: sullo sfondo una parte delle conversazioni whatsapp fra l’uomo e la vittima)

Un 26enne di nazionalità albanese, Mario Kertusha, è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria da parte delle volanti della Polizia di Stato di Vicenza e si trova ora nel carcere di San Pio X.
L’uomo è stato bloccato sabato pomeriggio dagli agenti in contrà Mure San Rocco, dopo essere sfuggito poco prima ai controlli, a bordo di una vistosa automobile: una Fiat 600 gialla con portelloni blu. Ma non è stata l’infausta scelta dei colori della carrozzeria a metterlo nei guai, quanto il fatto di sfuggire ai controlli per ben due volte e una lunga serie di atti persecutori nei confronti dell’ex fidanzata moldava, che sono recentemente ha trovato il coraggio di denunciarlo. La vicenda è stata ricostruita oggi da Paola Sulis, Sostituto Commissario della Polizia di Stato.

Mario KERTUSHA

IL FERMO
Kertusha è stato individuato una prima volta intorno alle 16 dagli agenti delle volanti che stavano perlustrando il quartiere di San Lazzaro. Stava circolando con la curiosa FIAT 600 ed è stato subito notato non solo per il colore dell’auto, ma anche perché già noto alle forze dell’ordine e per la sua particolare stazza. Alla vista degli agenti si è dato alla fuga e la cattura è saltata solo perché contemporaneamente è arrivata la segnalazione di un probabile furto in atto nelle vicinanze.
Poco prima delle 18, gli agenti lo hanno individuano in viale Mazzini. L’uomo si è dato ancora alla fuga imboccando via Bonollo, quindi Sant’Ambrogio e infine in Mure San Rocco, dove è stato bloccato all’altezza della caserma Sasso. E’ stato quindi perquisito ed accompagnato in questura.

LE VIOLENZE E LE MINACCE ALL’EX FINDANZATA
Il fermo è scattato perché, oltre ad essere sfuggito una volta al controllo e ad averci provato una seconda volta, venerdì era partita dalla questura una richiesta di misura cautelare nei suoi confronti per atti persecutori, in seguito alla denuncia presentata, dopo mesi di angherie, dalla sua ex compagna.

I PRECEDENTI E LE VIOLENZE DEGLI ULTIMI MESI
Kertusha ha nel passato commesso numerosi reati, principalmente legati allo spaccio. Ma nel 2014 fu addirittura accusato di riduzione in schiavitù e violenza privata.

L’ex compagna è una cittadina moldava di 26 anni. Ha raccontato alla polizia di aver conosciuto Kertusha nella notte di capodanno del 2016. Ne è seguita una breve frequentazione e quindi una relazione sentimentale. Fin da subito però, l’uomo ha manifestato atteggiamenti violenti. Ha minacciato la donna, che ancora viveva con il suo ex, affinché l’uomo lasciasse la casa e poi, una volta che questi è stato costretto ad andarsene, si è stabilito nell’abitazione della 26enne in via Palestrina a Vicenza. Da allora è iniziato un vero e proprio inferno. Kertusha ha trattato per mesi la donna con prepotenza, tenendola praticamente segregata in casa, non permettendole di uscire, nemmeno per fare la spesa o prendere le sigarette. Le era concesso di uscire solo con lui. Ma anche in queste occasioni Kertusha manifestava il suo carattere violento. In una discoteca del Vicentino aggredì un cliente solamente perché chiese alla sua compagna un accendino per accendere la sigaretta e in un’altra occasione, incrociando l’ex della fidanzata, lo minacciò fino ad impugnare una spranga di ferro. Nel 2016, in un’occasione, la picchiò violentemente, tanto che la donna fu costretta a richiedere cure mediche, ma non trovò ancora il coraggio per denunciarlo. A fine 2016 lei decise di andare a vivere con un’amica, fuggendo da via Palestrina e l’uomo iniziò con altri atti persecutori, pedinandola e inviandole messaggi nei quali la minacciava ripetutamente di morte. Fino a sabato, quando è stato finalmente fermato, dopo la denuncia presentata dalla 26enne moldava.