VICENZA – Rifugiato finisce in carcere dopo una miriade di reati
Era arrivato in Italia nel 2008 e subito si era dato da fare prima a Valdagno e a Schio e poi in città nell’attività di spaccio. In questi anni ha accumulato 5 arresti e una miriade di denunce, ma lo si è ritovato puntualmente a piede libero, immancabilmente a delinquere. Ora il 25 enne liberiano Richard Sunday (descritto da alcuni organi di stampa come un povero rifugiato sfuggito ai massacri che cerca di vivere spacciando modiche quantità di stupefacente non potendo trovare un lavoro) è stato arrestato e condotto in carcere. Dovrà starci per 2 anni e 9 mesi per un cumulo di pene. In realtà è descritto dalle Forze dell’Ordine come pericoloso e recidivo, confortato dal convincimento che mai avrebbe pagato per i suoi reati. Ultimo episodio che l’ha visto protagonista è l’aggressione con una bottiglia di un manifestante che aveva partecipato in Campo Marzo alla giornata della sicurezza organizzata in nome di Graziano Stacchio.
La storia. Arrivò in Italia nel 2008 chiedendo ed ottenendo asilo politico. Poi la lunga serie di crimini e le denunce ed arresti di Polizia di Stato e Carabinieri. Sempre libero. Nel 2013 era stato accompagnato prima nel CIE (Centro d’Identificazione ed Espulsione) di Crotone e poi a quello di Milo per essere rispedito nel Paese africano. Ma la Liberia decise di non accoglierlo, perché non lo riconobbe come proprio cittadino. Lo ritroviamo quindi poco dopo puntualmente a Vicenza, nonostante il divieto di dimora emesso dell’autorità giudiziaria dopo l’ennesimo arresto a gennaio del 2014 per spaccio di stupefacenti. Fino ad arrivare alla manifestazione pro-Stacchio. Un’ora e mezza dopo la fine della giornata della sicurezza, aggredì con una bottiglia un manifestante con una bandiera e fu intercettato prontamente da una volante della polizia. Ennesima denuncia. Ancora, la settimana scorsa è stato denunciato nuovamente per spaccio in Campo Marzo.
Dalla Questura fanno sapere che il giovane liberiano sapeva benissimo cosa veniva a fare in Italia ed avrebbe usato sistematicamente il suo status di rifugiato politico a fini strumentali per opporsi all’attività delle forze dell’ordine. Fino a ieri, quando gli è stato notificato un provvedimento di cumulo di pene per 2 anni e 9 mesi, emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Venezia. E’ stato portato in carcere a Vicenza e non frequenterà più Campo Marzo per un bel pezzo.














