TORRI – Abbatte esemplare protetto, denunciato cacciatore

Aveva approfittato del silenzio venatorio e soprattutto del periodo festivo, pensando che per questo l’attività di controllo degli agenti della Polizia Provinciale del distaccamento di Vicenza fosse più blanda. In questo modo un cacciatore vicentino si è messo nei guai. Non sapeva che proprio nei periodi di ‘silenzio venatorio’ l’attività antibracconaggio viene intensificata. Nel giorno della Befana l’uomo è stato sorpreso lungo il fiume Tesina, nelle campagne di Marola di Torri di Quartesolo, in flagranza di reato. Approfittando, infatti, della giornata di silenzio venatorio e della festa dell’Epifania, P.M., queste le sue iniziali, ha deciso di condurre una battuta di caccia abbattendo lungo l’argine un pregiato esemplare di tarabuso. Immediata la denuncia all’Autorità Giudiziaria per gravi violazioni alla legge sull’attività venatoria ovvero:
aver esercitato la caccia in giorno di silenzio venatorio; per questo è previsto l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a 516,00 euro.
Aver abbattuto e detenuto un esemplare di tarabuso (Botaurus stellaris), uccello particolarmente protetto elencato all’art. 2 della Legge 157/92; al riguardo è previsto l’arresto da due a otto mesi o l’ammenda da 774,00 a 2.065,00 euro.
Il fucile da caccia e l’esemplare morto sono stati sequestrati e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Riguardo all’animale, si ricorda che il Tarabuso (botaurus stellaris) è un uccello appartenente alla famiglia degli Ardeidi. Il suo peso è di media di circa 1,2 kg e può raggiungere un’apertura alare superiore al metro. Il becco è lungo circa 7 cm e la coda ha una lunghezza di 11 cm. Ha un piumaggio bruno screziato di nero. Particolarità: fa un verso simile al muggito, che lo rende riconoscibile anche a distanza. Vive negli acquitrini, nei canneti, nei pantani e nelle risaie. Nelle nostre zone è una presenza rara e frequenta comunemente gli alvei dei fiumi per sfuggire agli inverni rigidi del nord Europa. E’ un’abile cacciatore di topi e come arma da difesa usa il mimetismo del suo piumaggio, mantenendo la più assoluta immobilità nell’immediatezza del pericolo. Insomma, una specie molto caratteristica e di grande importanza, il cui nemico principale resta sempre l’avida ignoranza di qualche individuo, indegno di essere definito cacciatore.













