24 Febbraio 2015 - 8.05

Dopo la minaccia dei proiettili ora lo Stato dia una scorta a Stacchio e Zancan

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Il motto popolare “Io sto con Stacchio” diventa adesso un imperativo sostanziale per lo Stato. Il benzinaio, l’orafo e le loro famiglie vanno messi sotto scorta fino a quando il pericolo sarà passato

di Diceopoli

Anche nella remota possibilità che questa mattina i carabinieri di Vicenza fossero in grado di identificare – e forse lo hanno già fatto – e di arrestare tutti i complici di Albano Cassol, non si potrebbe essere certi che i loro amici non intendano in qualche modo farla pagare a Graziano Stacchio, a Roberto Zancan e alle loro rispettive famiglie. La considerazione emerge naturalmente dopo quello che è accaduto ieri sera in diretta tv durante la trasmissione di Rete 4 “Quinta Colonna”. La moglie di Roberto Zancan, Cinzia Golin, è stata informata mentre si trovava negli studi della trasmissione che suo marito, rispondendo ad uno squillo di campanello, aveva appena trovato davanti a casa una busta contenente due proiettili. Sulla busta il nome di Stacchio e quello di Zancan. Il riferimento fin troppo ovvio è relativo a quanto accaduto la sera del 3 febbraio scorso: banditi cercano di rapinare lo Store di Zancan a Ponte di Nanto, Stacchio cerca di metterli in fuga, spara quando i malviventi lo attaccano a colpi di Kalashnikov e uccide uno dei componenti del commando, Albano Cassol, nomade trevigiano di 40 anni. Il seguito è l’invio dei proiettili.
In passato abbiamo visto politici e presidenti di Confindustria messi sotto scorta per anni per episodi relativamente minori: magari per aver ricevuto lettere minatorie contornate da proiettili, minacce nate dopo qualche trattativa sindacale accesa, ma mai dopo aver sparato e ucciso.
Per lo stesso motivo in passato mai si è assistito ad una vendetta diretta da parte di gruppi criminali incappati in quelli che potremmo definire “infortuni professionali”, ma questo non dice nulla in merito al futuro.
E allora? Allora a questo punto è giusto e normale che lo Stato si faccia vedere, che batta un colpo mettendo uomini e mezzi a disposizione dei cittadini minacciati e si assicuri che nulla di male possa loro accadere. E’ evidente che la macchina dei carabinieri o della polizia parcheggiata davanti al distributore sulla Riviera Berica non basta più, serviranno uomini specializzati nelle scorte, auto blu di servizio, una protezione speciale, 24 ore su 24. Per Stacchio e Zancan saranno mesi e anni nei quali le loro vite saranno sconvolte: dovranno muoversi con circospezione, avvertendo sempre, libertà e privacy compromesse. Ma, alla fine, meglio così che morti.
E la scorta costerà, costerà tantissimo anche in termini economici. Speriamo solo che nessuno scherzi su questioni come questa, che nessuno ne approfitti a fini elettorali, che non si sia trattato di uno scherzo di pessimo gusto, o che non si debba scoprire, prima o poi, un secondo fine inconfessabile in quella lettera e in quei proiettili. Speriamo.

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Testata Street Tg Autorizzazione: Tribunale Di Vicenza N. 1286 Del 24 Aprile 2013

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