Qualità della vita a Vicenza per fasce d’età: non è una provincia per i giovani. Bene per anziani e bambini

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Nell’edizione 2025 degli indici generazionali de Il Sole 24 Ore, presentata in anteprima al Festival dell’Economia di Trento, Vicenza si conferma tra le province italiane con una buona qualità della vita per fasce d’età ma non per i giovani. Ecco i dati
BAMBINI
Vicenza si posiziona al 10° posto in Italia per la qualità della vita dei bambini, secondo il report 2025 de Il Sole 24 Ore. Un risultato che riflette un buon equilibrio tra ambiente, scuola e sport, pur evidenziando alcune criticità strutturali.
Il territorio primeggia per l’indice sport e bambini (5ª posizione), segno di un contesto favorevole alla pratica sportiva giovanile. Ottimi risultati anche sul fronte educativo: è 4ª per competenze numeriche e 12ª per quelle alfabetiche, con un’incidenza contenuta delle rette mensa scolastica (12ª), e una buona dotazione di palestre scolastiche (16ª).
Meno incoraggianti i dati sulla spesa sociale per famiglie e minori (76ª) e sulla presenza di pediatri (87ª), che evidenziano debolezze nei servizi sanitari e assistenziali. Anche i progetti del PNRR per l’istruzione (88ª) sono tra i più scarsi in Italia, segnalando un’insufficiente attrazione di fondi per la scuola.
Vicenza ottiene una buona posizione per verde attrezzato (25ª), sicurezza (31ª per delitti contro minori), e relazioni sociali (37ª), ma resta nella media per spazio abitativo (48ª) ed edifici scolastici con mensa (48ª).
Nel complesso, la città offre un contesto educativo solido e stimolante, ma necessita di maggiori investimenti nella sanità infantile e nei servizi alla famiglia, per mantenere e migliorare la propria posizione nei prossimi anni.
GIOVANI
Nella classifica 2025 della Qualità della vita per i giovani stilata da Il Sole 24 Ore, Vicenza si colloca in una posizione poco dignitosa in Italia (61° posto), con segnali positivi sul fronte del lavoro ma numerose ombre in ambito culturale e imprenditoriale.
La provincia spicca per bassa disoccupazione giovanile (10ª) e per l’elevata trasformazione dei contratti a tempo indeterminato (11ª), dati che suggeriscono un mercato del lavoro relativamente solido e dinamico. Positiva anche la presenza di amministratori comunali under 40 (11ª) e la percentuale di laureati tra i 25 e i 39 anni (28ª), che attestano un certo livello di partecipazione civica e formazione superiore.
Di segno opposto, invece, i dati relativi alla soddisfazione per il lavoro (99ª), imprenditorialità giovanile (84ª), e offerta culturale e ricreativa, con Vicenza che scivola al 95° posto per numero di concerti e resta distante dalle prime posizioni anche per quanto riguarda spettacoli e locali (52ª). Un ulteriore elemento critico è rappresentato dal gap nei canoni d’affitto tra centro e periferia (93ª), che rende più difficile per i giovani l’accesso autonomo alla casa.
Sul piano della sicurezza, Vicenza è 79ª per percezione di insicurezza e 51ª per incidenti stradali notturni, mentre si attesta nella media per canoni di locazione (56ª) e età media al parto (50ª).
Nel complesso, Vicenza presenta un quadro articolato: offre buone opportunità lavorative e formative, ma deve colmare un evidente divario sul piano dell’attrattività culturale, della qualità della vita urbana e dell’incentivo all’imprenditorialità giovanile.
OVER 65
Ecco i dati sulla popolazione over 65, alcuni segnali contrastanti.
La provincia figura nella top ten nazionale (7° posto) per indicatori cruciali come speranza di vita a 65 anni, basso consumo di farmaci per obesità, consumo contenuto di farmaci per malattie croniche, e una discreta dotazione di posti letto nelle RSA. Significativa anche la 3ª posizione per numero di utenti dei servizi sociali comunali, dato che riflette un buon livello di assistenza territoriale.
Tuttavia, non mancano le criticità. Vicenza si colloca in posizioni medio-basse per quanto riguarda la presenza di infermieri non pediatrici, la dotazione di geriatri, la spesa sociale per anziani e l’offerta di orti urbani, elementi che indicano margini di miglioramento nella presa in carico complessiva degli anziani, sia sul fronte sanitario che su quello sociale.
Anche l’uso di farmaci antidepressivi, pur non tra i più elevati, suggerisce un’attenzione da mantenere sul benessere psicologico della terza età. Tra i dati più incoraggianti, l’importo medio delle pensioni di vecchiaia, che colloca Vicenza nella parte alta della classifica, confermando una relativa stabilità economica per buona parte degli anziani residenti.
Nel complesso, Vicenza si presenta come una provincia con buone basi su cui costruire, ma chiamata a rafforzare le politiche sanitarie, ambientali e sociali per garantire una terza età davvero dignitosa e attiva.













