Mondo – Gli USA non considerano più gli hacker russi una minaccia. Trump si genuflette davanti a Putin

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Il Pentagono ha annunciato domenica 2 marzo che gli Stati Uniti interromperanno il monitoraggio delle reti informatiche russe, spostando l’attenzione sulle minacce provenienti da Cina e Iran. La decisione, firmata dall’ex presidente Donald Trump, viene ufficialmente giustificata come una misura di risparmio economico, ma arriva in un momento di crescente riavvicinamento tra Trump e il presidente russo Vladimir Putin.
Un cambio di strategia che preoccupa gli esperti
Secondo Damien Bancal, giornalista esperto di sicurezza informatica, si tratta di una scelta rischiosa. “È una follia. Secondo Trump, non ci sarebbe più alcun pericolo da parte della Russia”, ha dichiarato in un’intervista a LCI. Bancal vede in questa mossa un possibile accordo tra i due leader: “Trump ha chiaramente individuato nuove priorità. Ora si concentra su Iran e Cina, i due paesi da cui provengono gli attacchi hacker più dannosi per gli Stati Uniti. Ma significa anche ignorare completamente le minacce russe“.
Ripercussioni per la sicurezza europea
La decisione del Pentagono ha sollevato preoccupazioni anche in Europa. “In Francia disponiamo di diversi strumenti di difesa e, dal 2021, abbiamo un’opzione di risposta informatica. Ma senza informazioni aggiornate, contro chi possiamo reagire?“, si chiede Bancal. Fino ad oggi, la CISA (Cybersecurity and Infrastructure Security Agency) statunitense forniva dati cruciali per l’identificazione degli hacker ostili. Senza questa collaborazione, gli alleati europei potrebbero trovarsi più esposti alle minacce informatiche.
Questo cambiamento strategico potrebbe dunque avere importanti conseguenze sulla sicurezza globale, riducendo la capacità degli Stati Uniti e dei loro partner di prevenire e contrastare le cyber minacce in modo efficace.













