Mondo – Eruzioni in Islanda sempre più frequenti. Potrebbero influire sul clima?

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Una spettacolare colata di lava è tornata a sgorgare dal suolo islandese. Mercoledì un vulcano nella penisola di Reykjanes, nel sud-ovest dell’Islanda, è entrato nuovamente in eruzione, come annunciato dalle autorità locali. Le immagini diffuse dalla Protezione civile mostrano una lunga fessura di oltre 700 metri da cui fuoriesce la lava, accompagnata da una densa colonna di fumo visibile anche dal cielo.
Si tratta della dodicesima eruzione nell’area dal 2021, anno in cui la regione — rimasta inattiva per circa otto secoli — ha improvvisamente ripreso un’intensa attività vulcanica. Secondo gli esperti, questo potrebbe segnare l’inizio di una nuova era geologica. “Dopo 800 anni di silenzio, potremmo essere entrati in una fase che durerà altrettanto a lungo”, ha spiegato il vulcanologo Jacques-Marie Bardintzeff, professore emerito all’Università di Parigi-Saclay.
Da quel primo risveglio nel marzo 2021, la penisola vive ormai al ritmo delle eruzioni. L’ultima ha reso necessario l’allontanamento delle circa 100 persone rimaste nel villaggio di Grindavik, già evacuato parzialmente alla fine del 2023. Anche la celebre Laguna Blu è stata chiusa per precauzione. Fortunatamente, secondo quanto riportato dal sito dell’aeroporto di Keflavík, l’eruzione non ha avuto conseguenze sul traffico aereo internazionale.
L’Islanda, che si trova sulla dorsale medio-atlantica dove si incontrano le placche tettoniche euroasiatica e nordamericana, ospita 33 sistemi vulcanici attivi: più di qualsiasi altro paese europeo.
Le eruzioni vulcaniche in Islanda, come quelle nella penisola di Reykjanes, possono influenzare il clima globale, ma non sempre lo fanno in modo significativo. Dipende dalla potenza dell’eruzione, dalla quantità di gas e ceneri rilasciati e da quanto in alto questi materiali arrivano nell’atmosfera. Vediamo come e se le recenti eruzioni islandesi stanno avendo un impatto.
In che modo un vulcano può influire sul clima globale
- Anidride solforosa (SO₂): se emessa in grandi quantità e raggiunge la stratosfera, si trasforma in aerosol di solfato che riflettono la luce solare, raffreddando temporaneamente la superficie terrestre.
- Cenere vulcanica: ostacola il passaggio della luce solare, ma di solito ha effetti solo locali e di breve durata, perché cade rapidamente al suolo.
- Emissioni di CO₂: in teoria contribuiscono al riscaldamento globale, ma in pratica le emissioni umane sono milioni di volte superiori a quelle vulcaniche annuali.
Esempi storici di eruzioni che hanno influenzato il clima
. Tambora (Indonesia, 1815)
- Impatto climatico: L’eruzione più potente degli ultimi 1.000 anni.
- Effetto globale: provocò il cosiddetto “anno senza estate” nel 1816.
- Cause: Enorme quantità di anidride solforosa (SO₂) immessa nella stratosfera → formazione di aerosol → raffreddamento globale di circa 0,7 °C.
- Conseguenze: Raccolti distrutti in Europa e Nord America, carestie e migrazioni.
2. Krakatoa (Indonesia, 1883)
- Impatto climatico: Raffreddamento globale stimato di circa 0,5 °C per oltre un anno.
- Effetti visibili: Tramonti intensamente rossi, fenomeni ottici nel cielo.
- Durata: Gli aerosol rimasero nella stratosfera per quasi 3 anni.
3. Mount Pinatubo (Filippine, 1991)
- Impatto climatico: Una delle eruzioni più monitorate scientificamente.
- Raffreddamento globale: Fino a 0,5 °C per circa 2 anni.
- SO₂ immesso: Circa 20 milioni di tonnellate.
- Conseguenze: Temporaneo rallentamento del riscaldamento globale; maggiore consapevolezza del ruolo del vulcanismo nel clima.
4. Laki (Islanda, 1783–1784)
- Eruzione lunga e devastante: durò 8 mesi.
- Gas emessi: Enorme quantità di anidride solforosa e fluoruri.
- Impatto climatico: Innalzamento di nebbie secche in Europa, estate fredda e inverno rigidissimo nel 1784.
- Effetti: Crisi agricole in Islanda, carestie in Europa, aumento della mortalità.
5. El Chichón (Messico, 1982)
- Meno noto, ma significativo.
- Raffreddamento globale: Circa 0,3 °C.
- SO₂: Emesso in grande quantità → impatto sul bilancio radiativo terrestre.
Perché raffreddano il pianeta?
- I vulcani non raffreddano per la cenere, che ricade velocemente, ma per i gas solforosi che raggiungono la stratosfera.
- Lì, formano aerosol di solfato che riflettono parte della radiazione solare, riducendo l’energia che arriva sulla superficie terrestre.













