VICENZA – Luis Sepúlveda al Galla Caffè
Lunedì 26 ottobre (ore 18.00) Luis Sepúlveda incontra i lettori al Galla
Caffè di Vicenza, un incontro che si può definire davvero evento,
probabilmente irripetibile. L’occasione per conoscere il grande autore
cileno è data dall’uscita del suo nuovo libro “Storia di un cane che
insegnò a un bambino la fedeltà” pubblicato dalle edizioni Guanda. Una
nuova favola che affronta, come le precedenti storie per bambini scritte
da Luis Sepúlveda, i valori fondamentali sui quali dovrebbero fondarsi i
legami tra le persone. Una favola morale e civile, come di impegno e
partecipazione civile è stata tutta l’attività del Sepúlveda scrittore e
del Sepúlveda attivista politico e ambientalista. Un impegno totale per
la libertà e la giustizia pagato sotto la dittatura di Pinochet con il
carcere, la tortura e vent’anni di esilio. Temi che si ritrovano nella
sua cospicua attività di narratore e giornalista e su cui si fondano,
come si diceva, anche le bellissime favole per bambini, a partire da
quella “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”
pubblicata nel 1996 e diventata a pieno titolo un classico della
letteratura per ragazzi.
Da pochi giorni in libreria “Storia di un cane che insegnò a un bambino
la fedeltà”, prosegue il racconto iniziato con la “Gabbianella” e
ripreso in anni recenti con “Storia di un gatto e del topo che diventò
suo amico” e “ Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della
lentezza”, libri sostenuti da una scrittura nitida, equilibrata e
insieme piena di sorprendenti immagini e metafore e su cui la fantasia
di un bambino può fantasticare; libri in cui, sotto un’apparente
semplicità e linearità narrativa, si celano tanti livelli di lettura e
di interpretazione. Libri che insegnano senza ammaestrare, adatti ai
bambini, utili agli adulti. Libri perfetti.
Il libro
La nuova favola di Sepúlveda racconta la storia di un bambino e di un
cane. Il bambino è un piccolo mapuche, fiera popolazione cilena che da
sempre abita quelle terre; il cane, di razza, è il suo compagno di
giochi, e il piccolo stringe con lui un intenso legame di amicizia. In
questa regione del mondo, però, sono tempi duri e uomini dal cuore di
ghiaccio decidono che non è possibile che un bambino mapuche sia il
proprietario di un cane così pregiato. I due vengono separati, e il cane
inizia una vita di sofferenza, fino a quando, addestrato dai suoi nuovi
padroni alla caccia ai ribelli e ai fuggitivi, ritroverà il suo grande
amico, diventato adulto e capace di scelte coraggiose, e gli dimostrerà
ancora una volta la propria fedeltà. Una nuova, commovente favola del
grande scrittore cileno, fondata sul valore della fedeltà e della
solidarietà, e sul rispetto per la terra che abitiamo e per tutti gli
esseri viventi che la popolano.
L’autore
Luis Sepúlveda è nato a Ovalle, in Cile, il 4 ottobre del 1949. È
cresciuto a Valparaiso, in Cile, assieme al nonno paterno, un anarchico
andaluso fuggito in Sud America, e uno zio. I suoi genitori erano in
fuga perché suo padre era stato denunciato dal nonno paterno per motivi
politici. Il nonno e lo zio glia hanno trasmesso l’amore per il romanzo
d’avventura. Da piccolo Luis Sepúlveda leggeva i libri di Salgari,
Conrad e Melville. A scuola iniziò a scrivere racconti per il giornalino
scolastico e all’età di quindici anni si iscrisse a gioventù comunista.
Due anni più tardi iniziò a lavorare per radio e quotidiani. Nel 1969
con il suo primo libro di racconti “Cronacas de Pedro Nadie”, vinse il
Premio Casa de las Americas e una borsa di studio di 5 anni per studiare
all’Università di Mosca. La sua esperienza nell’Unione Sovietica durò
solo pochi mesi, in quanto venne espulso a causa di contatti con alcuni
dissidenti. Tornato in Cile, lasciò la casa paterna e venne espulso da
gioventù comunista. Trasferitosi in Bolivia, fu membro dell’ Eiército de
Liberaciòn Nacional. Dopo un periodo trascorso in Bolivia, torna in Cile
e consegue il diploma come regista teatrale. Iscrittosi al partito
socialista, diventa anche guardia personale del Presidente Salvador
Allende. Con il colpo di Stato di Augusto Pinochet, Luis Sepúlveda venne
arrestato e torturato e venne liberato sette mesi dopo grazie alle
pressioni di Amnesty International. Una volta libero, riprese riprese ad
esprimere le sue idee politiche attraverso il teatro. Incarcerato
nuovamente, fu condannato all’ergastolo, ma poi, sempre grazie ad
Amnesty International, la pena fu commutata in esilio. Tra il 1977 e il
1978 viaggiò molto per il Sud America, fu in Brasile, Ecuador, Uruguay e
Paraguay. Visse per sette mesi a contatto con gli indios Shuar. Nel 1979
si unì alle Brigate Internazionali Simon Bolivar che combattevano in
Nicaragua. Dopo la vittoria, ricominciò a lavorare come giornalista e in
seguito si trasferì in Europa. Dopo un periodo trascorso ad Amburgo, si
spostò in Francia dove prese la cittadinanza. Dal 1982 al 1987 si
imbarcò su una nave di Greenpeace e dal 1989 potè tornare in Cile. Il
suo primo romanzo è dello stesso anno, e si intitola “Il vecchio che
leggeva romanzi d’amore”. Dopo il successo, ha pubblicati altri numerosi
romanzi, raccolte di racconti e libri di viaggio, tra cui “Storia di una
gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” (1996). Luis Sepúlveda
dal 1996 vive a Gijon, in Spagna.














