Il baritono russo Abdrazakov non si esibirà a Verona: accuse di propaganda pro-Putin. Il ministro Giuli approva

Il baritono russo Ildar Abdrazakov, considerato vicino a Vladimir Putin, non prenderà parte al «Don Giovanni» in programma al Teatro Filarmonico di Verona dal 18 al 25 gennaio 2026. La decisione della Fondazione Arena segue le accuse dell’organizzazione dell’oppositore russo Alexey Navalny, che ha definito Abdrazakov «propagandista di Putin» per il suo ruolo di direttore del Teatro dell’Opera e del Balletto di Sebastopoli e per il sostegno alla campagna presidenziale russa del 2024.
La notizia è stata accolta con approvazione dal ministro della Cultura Alessandro Giuli, che ha sottolineato come la cultura russa sia sempre benvenuta in Italia se favorisce dialogo e pacificazione, ma non se diventa strumento di propaganda di un potere dispotico. Abdrazakov, già protagonista alla Scala di Milano, al Metropolitan di New York e all’Opera di Parigi, era stato inizialmente annunciato da Fondazione Arena come uno dei bassi più celebrati della sua generazione.
Le polemiche erano iniziate con l’appello dell’associazione «Liberi oltre le illusioni» e della Anti-Corruption Foundation di Navalny, che chiedevano la cancellazione della sua esibizione per evitare di dare visibilità internazionale a un sostenitore della guerra del Cremlino.













