Gran Bretagna, Keir Starmer (pressato) riapre inchiesta sulle bande di pakistani che abusavano di ragazzine, insabbiata per paura di apparire razzisti

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LONDRA – Il primo ministro britannico Keir Starmer ha annunciato l’apertura di una vasta operazione nazionale contro le bande di adescamento minorile, affidata alla National Crime Agency (NCA), e una nuova inchiesta pubblica statutaria per far luce sui gravi fallimenti istituzionali che hanno permesso per anni abusi impuniti.
È un deciso cambio di rotta da parte del governo laburista, dopo mesi di pressioni da attivisti, opposizione, famiglie delle vittime e persino figure pubbliche internazionali come Elon Musk, che avevano chiesto un’indagine con pieni poteri. La svolta giunge a seguito di un rapporto urgente affidato a Lady Louise Casey, che ha confermato la necessità di una nuova indagine indipendente.
“Le vittime sono state ignorate per troppo tempo. Era sbagliato e imperdonabile. Ora stiamo cambiando le cose”, ha dichiarato il ministro degli Interni Yvette Cooper.
Una repressione su vasta scala
Alla NCA, massimo organo investigativo del Regno Unito, è stato affidato il compito di riaprire vecchi casi, indagare su nuove denunce e coordinare gli sforzi tra polizia regionale, squadre specializzate e unità nazionali. Già da gennaio, oltre 800 casi sono stati riaperti, con l’obiettivo dichiarato di “mettere dietro le sbarre criminali spregevoli” e garantire giustizia alle vittime trascurate.
Saranno coinvolte anche la task force contro lo sfruttamento sessuale dei minori e il programma per il contrasto allo sfruttamento organizzato, in un’azione sinergica per colmare le lacune nelle indagini locali e nel trattamento giudiziario dei casi.
Una commissione con pieni poteri
La nuova inchiesta pubblica statutaria, prevista ai sensi dell’Inquiries Act del 2005, avrà il potere di convocare testimoni, accedere a documenti istituzionali e dirigere le indagini locali. Sarà focalizzata sui casi in cui istituzioni pubbliche – tra cui consigli locali, polizia e rappresentanti eletti – hanno ignorato, sottovalutato o insabbiato denunce di abuso.
La decisione arriva dopo che il Labour, fino a pochi mesi fa, si era opposto a una nuova commissione, ritenendo sufficienti le precedenti inchieste, come quella guidata da Alexis Jay. Ma la crescente indignazione pubblica ha spinto Dan Carden, esponente di spicco dell’ala Blue Labour, a rompere il fronte e chiedere al premier di “usare tutto il potere dello Stato”.
Polemiche politiche e reazioni
L’opposizione ha subito colto l’inversione di rotta. La leader dei Conservatori Kemi Badenoch ha parlato di “sei mesi sprecati” e ha chiesto a Starmer di scusarsi. Il leader di Reform UK, Nigel Farage, ha accolto la mossa ma ha accusato il Labour di essersi mosso solo sotto pressione.
Il cancelliere dello Scacchiere Rachel Reeves, intervistata dalla BBC, ha difeso la scelta: “Il primo ministro voleva essere sicuro che tutto il possibile fosse stato fatto. Questa è giustizia, non propaganda”.
Alla domanda su eventuali scuse verso gli attivisti precedentemente accusati di allarmismo, Reeves ha evitato risposte dirette: “La cosa più importante qui sono le vittime. Non i sentimenti feriti delle persone”.
Un segnale di svolta
Il doppio binario – repressione penale e accertamento delle responsabilità istituzionali – mira a porre fine alla “cultura della negazione” denunciata da Cooper. Le autorità sperano che l’operazione rilanci la fiducia delle vittime nei confronti del sistema giudiziario.
“Adesso chiediamo alla NCA di guidare un’importante operazione nazionale per rintracciare i colpevoli e consegnarli alla giustizia”, ha concluso Cooper.
L’inchiesta sarà presieduta da una figura indipendente e riferirà direttamente al Parlamento, segnando uno dei più significativi sforzi istituzionali nella storia recente del Regno Unito contro lo sfruttamento sessuale minorile.













