Fuga all’estero, la fortuna è oltre confine

Avevano iniziato “i cervelli”, tutti in fuga per fare ricerca in università lontane, ma l’estero ormai resta l’ultimo riparo dalla crisi.
Per confermare la tendenza un venticinquenne medio, non ha bisogno di leggere i dati usciti dal rapporto della fondazione Migrantes due giorni fa. Basterebbe osservare la sua home dell’immancabile pagina di Facebook per rendersi conto che tra erasmus, e nuovi migranti, le foto di città estere con vicentini in posa si sono moltiplicate anche dopo le vacanze.
In tutto lo stivale sono 95 mila le persone che hanno deciso di cercare nuove fortune all’estero tra il 2012 e il 2013.
Tante, forse troppe, sicuramente non solo ingegneri e dottori, ma anche gente comune per lo più giovani, spaventati dalla crisi. Nel 2010 lo stesso rapporto ne indicava “solo” 43 mila, segno di un fuggi fuggi generalizzato che non tende a diminuire, ma anzi annovera sempre più persone tra le fila dei fuoriusciti.
A partire più spesso sono gli uomini, circa il 56%, compresi in un età tra i 18 e i 34 anni e single.
Le mete più ambite Inghilterra e Germania, fuori dal continenti in molti scelgono il fascino Usa, ma cresce anche l’Oceania che grazie a visti e permessi più facili da ottenere resta un riferimento dei nuovi migranti.
Una tendenza confermata anche da quanto riportato dal consolato Australiano: per il 2014 dopo un decennio di continui aumenti della quota Italia, verranno ristretti i permessi di lavoro studio per gli abitanti del bel Paese.
L’Australia rischia, infatti di tornare ad essere una colonia questa volta italiana, tanti sono gli immigrati che provengono da qui.
Le regioni con un tasso maggiore di fuori usciti verso l’estero sono a sorpresa Lombardia e Veneto seguiti dal Lazio.
8.743 i veneti iscritti all’Aire, un numero che non tiene conto, però degli studenti che dalle università approfondiscono il loro percorso di studi oltre confine.