Due guardie della Battistolli in manette per rapina a blindato
Ci sono due guardie giurate della ‘Btv Battistolli’ di Vicenza tra i 7 arrestati per la rapina al furgone portavalori assaltato con pistole e fucili il 22 marzo 2013 a Capalle di Campi, Firenze.
In tutto sono Sette le persone sono finite in carcere questa mattina: ci sono banditi di origine siciliana che vantano una curriculum criminale ‘pesante’: alcuni di essi, riporta la polizia, sono stati arrestati, in passato, per omicidi e per la partecipazione ad altre rapine.
Due dei sette sono guardie giurate della stessa ditta ‘vittima’ della rapina, la Btv Battistolli di Vicenza: i complici sono l’autista dello stesso mezzo attaccato e un altro vigilante, anche lui conducente di furgoni della Btv Battistolli, ma quella mattina non presente sul luogo della rapina. Secondo la polizia ebbero compiti decisivi.
Dalle indagini è emerso che gli stessi malviventi progettavano un altro colpo per assaltare un ‘caveau’ con 180 milioni di euro. Il delitto e’ stato sventato grazie alle investigazioni della squadra mobile di Firenze. Per la nuova rapina gli indagati avrebbero usato pistole e fucili a pompa e la complicità di guardie giurate.
La guardia giurata che conduceva il furgone simulo’ l’incidente con lo scooterista, anche questo un altro membro del commando, per avere il pretesto di bloccare il mezzo. Secondo la questura, fu lautamente ricompensato per il suo apporto al commando che fece la rapina. Il vigilante assente dalla scena del crimine forni’ importanti informazioni alla banda come basista della rapina.
Nel dettaglio, le indagini della squadra mobile di Firenze, grazie all’esame delle immagini riprese da telecamere, hanno stabilito che il conducente del furgone simulo’ totalmente di aver avuto un incidente con lo scooterista complice. L’incidente fu una finta completa perché non avvenne nessun contatto tra furgone e moto.
Lo scooterista si gettò a terra senza essere nemmeno sfiorato dal furgone, così la guardia giurata che lo guidava ebbe cosi’ il pretesto per fermare il mezzo e agevolare l’assalto. Gli altri due colleghi – feriti lievemente con colpi tirati con i calci delle pistole – erano ignari e subirono la rapina.
Per errore fu di ‘soli’ 700.000 euro il bottino raccolto dal commando che agì il 22 marzo scorso nella zona industriale di Capalle (Firenze), e non di 1,2 milioni di euro, la somma totale di denaro contenuto nel furgone portavalori assaltato. La restante parte, ben 500 mila euro, non era stata prelevata da nessuno, in quanto dimenticata all’interno del blindato, sotto un giubbotto antiproiettile. In un primo momento la stima fu di centomila euro.














