18 Febbraio 2015 - 10.37

CLAMOROSO A VICENZA – “Noi ostaggi dei nomadi”

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Succede a Vicenza, nel 2015. Un’attività commerciale di vecchia data non può essere condotta in tranquillità perché subisce continuativamente soprusi e furti. La colpa, trovarsi nelle immediate adiacenze del campo nomadi di viale Cricoli. Sulla vicenda, da sempre, un silenzio imbarazzante. Parliamo del distributore di metano al quale si accede dal viale, frequentato dai più ‘antichi’ metanautisti vicentini perché è il primo ad essere stato costruito in città. La conduzione dell’attività è di una società serba. Dalle piazzole di rifornimento al campo ci sono poche decine di metri ed una recinzione facilmente superabile. Veniamo a sapere dagli operatori che da anni il distributore è praticamente in ostaggio della delinquenza. Affrontiamo qualche reticenza nel ricavare le informazioni ma alla fine riusciamo a ricostruire parzialmente un quadro che ha dell’incredibile. La paura è tanta e soprattutto vi è il timore di ritorsioni. Ma che cosa accade da anni al distributore di metano? Periodicamente viene visitato dai ladri. “Quasi ogni settimana riceviamo una visita”, ci dicono. “Da tempo non possiamo lasciare neanche un euro in deposito e, se lo facciamo, dobbiamo nascondere, blindare i soldi nei posti più assurdi. Ma non solo, alcuni residenti del campo nomadi vengono a fare rifornimento di metano e pretendono di non pagare. Noi siamo obbligati a farlo e stare zitti. Se ci rifiutiamo di fargli rifornimento gratis accade puntualmente che la notte successiva qualcuno venga a tagliarci i tubi del gas. Subiamo continuamente danneggiamenti alla struttura. Vetri rotti, tubi tagliati o staccati. Spesso troviamo escrementi umani nelle piazzole di rifornimento, nel parcheggio, dentro la sala macchinari. Abbiamo provato ad installare una telecamera, che però è stata rotta quasi immediatamente, quindi non abbiamo la possibilità di controllare la nostra attività”. Il distributore paga lo scotto di trovarsi in una posizione defilata. Come tutti gli impianti di metano di vecchia data, è stato costruito in un punto isolato. Chi va a fare metano non si accorge di nulla, perché puntualmente gli addetti del distributore mettono tutto a posto e, precisiamo, gli utenti non hanno mai corso alcun rischio. Proprio per questo motivo dell’assurda situazione non si è mai venuto a conoscenza. Chiediamo, infine, se hanno sporto denuncia. Ci dicono, sorridendo, che l’hanno fatto spesso, ma lo fanno sempre meno perché tanto è tutto inutile. Non porta a niente. Non si risale ai responsabili, è praticamente impossibile. Ultimo furto subito, qualche centinaio di euro, un paio di settimane fa.

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