“ChatGPT ha rovinato il mio viaggio”: perché usare l’IA per pianificare le vacanze non è sempre una buona idea

Il 90% dei giovani sotto i 35 anni ha già utilizzato strumenti di intelligenza artificiale per organizzare i propri viaggi. Considerando tutte le fasce d’età, si tratta di circa un cittadino francese su tre. La richiesta più comune è quella di avere un piano personalizzato: si fornisce un budget, una destinazione e l’IA propone attività, alloggi e itinerari. Ma quanto è davvero affidabile?
Diversi episodi raccontati sui social mostrano i limiti di questi strumenti. La scorsa estate l’influencer Chaimae Lebyed, che conta quasi 44.000 follower su Instagram, ha raccontato di essere rimasta bloccata in aeroporto: «ChatGPT mi ha rovinato il viaggio. Ho chiesto informazioni sui visti per le Fiji, ho un passaporto marocchino e mi ha detto che non ne avevo bisogno. Ho comprato i biglietti, ma solo due giorni prima della partenza ho scoperto che invece il visto era obbligatorio. Ho perso 700 euro per due biglietti non rimborsabili».
Un’esperienza simile è stata condivisa anche dall’influencer spagnola Mery Caldass, seguita da oltre 400.000 persone. In lacrime ha raccontato di essersi fidata delle informazioni ricevute dall’IA, che le aveva assicurato di non aver bisogno di documenti aggiuntivi per recarsi a Porto Rico. In realtà non serviva un visto, ma un’autorizzazione elettronica ESTA, valida due anni, obbligatoria per i soggiorni fino a tre mesi negli Stati Uniti, di cui l’isola caraibica fa parte.
Gli errori non riguardano solo i visti: uno studio recente ha rilevato che il 24% dei resort e degli hotel suggeriti dall’IA in realtà non esiste. Un fenomeno noto come “allucinazione”, che può portare a risultati tanto suggestivi quanto falsi, come indicare l’Empire State Building nel centro di Parigi.
Gli esperti spiegano che l’IA genera frasi statisticamente plausibili senza avere un reale ancoraggio alla realtà: il sistema tende a “compiacere” l’utente, anche a costo di fornire informazioni scorrette.
Per evitare brutte sorprese, i consigli sono chiari: porre domande molto specifiche con date e dettagli, controllare le fonti indicate e soprattutto verificare sempre le informazioni sui siti ufficiali prima di acquistare biglietti o prenotazioni.













