A 60 anni il cervello al massimo: nuove ricerche sfatano il mito del declino mentale

Pensavi che dopo una certa età saresti solo peggiorato? Ripensaci. Sebbene numerosi studi abbiano confermato che le capacità fisiche e la prestazione intellettuale media diminuiscono dopo la metà dei vent’anni, una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Intelligence modera questa visione: i nostri sessant’anni rappresentano l’apice del funzionamento mentale.
Due ricercatori in psicologia, uno in Australia e l’altro in Polonia (Gignac, G. E. & Zajenkowski, M. (2025). Humans peak in midlife: A combined cognitive and personality trait perspective), hanno raccolto dati da ampi studi esistenti che misuravano sedici diverse abilità – tra cui memoria, personalità e intelligenza emotiva – in adulti di età compresa tra 18 e 85 anni. Hanno poi convertito tutte queste misurazioni in una scala comune per poter combinare i risultati e determinare a quale età il “punteggio complessivo” fosse più alto.
La ricerca ha evidenziato che molte facoltà emotive e mentali raggiungono il loro apice molto più tardi rispetto alle capacità fisiche e intellettuali. Ad esempio, la coscienziosità raggiunge il picco a 65 anni, la stabilità emotiva si stabilizza a 75 anni, mentre il ragionamento morale continua a migliorare dopo i 60 anni. Anche la capacità di resistere ai pregiudizi cognitivi migliora costantemente con l’età. Altri tratti, come affidabilità, comprensione finanziaria, capacità di mantenere la calma sotto pressione e di correggere decisioni sbagliate, seguono la stessa tendenza.
I ricercatori ritengono che i miglioramenti in queste capacità compensino il declino di alcune funzioni cerebrali – come il ragionamento rapido, la memoria a breve termine e la velocità mentale, che diminuiscono gradualmente dopo i 25 anni. L’età di picco sarebbe quindi tra i 55 e i 60 anni, con un declino che inizia intorno ai 65 anni e accelera dopo i 75. Le conclusioni confutano il pregiudizio secondo cui il declino delle facoltà mentali rappresenterebbe un ostacolo alla partecipazione sociale delle persone sopra i cinquant’anni.
Lo studio analizza anche il ruolo delle persone over 60 nel mondo del lavoro, evidenziando che l’età ideale per la leadership – ovvero per posizioni decisionali come i dirigenti – è compresa tra i 40 e i 65 anni, grazie a migliori capacità di giudizio e decisionali. Alcune professioni potrebbero quindi trarre vantaggio dall’impiego di persone sulla sessantina in ruoli specifici, a seconda del settore.













