31 Maggio 2016 - 17.36

VICENZA – La “regale” denuncia di Poidimani al proprio console in Cile ed Argentina

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Una denuncia decisamente ‘reale’ quella raccolta ieri dalla polizia di Stato di Vicenza. Protagonista, infatti, è il pretendente al trono di Portogallo, Rosario Poidimani, 74enne residente a Vicenza, noto anche come “Sua Altezza il Re del Portogallo, Principe di Sassonia Coburgo Gotha, Duca di Braganza, Gran Maestro diarca degli Ordini di Nostra Signora della Concezione di villa Vicosa e delle Dame nubili di Santa Isabella”. Il siculo-veneto, noto per rivendicare il trono del Portogallo (vedi link al sito in cui viene ricostruita la linea dinastica) ha denunciato infatti un proprio console in Sudamerica.
Tutto inizia nel 2011, quando Gregorio Gil Iniguez di Santiago del Cile lo ha contattato, inviandogli un Curriculum Vitae e chiedendogli di poterlo rappresentare come console in Chile e Argentina per rivendicare in quei paesi le sua ambizioni dinastiche sul trono del Portogallo.
Il referente sudamericano conosceva le vicende giudiziarie risalenti al 2005/2007, quando Poidimani era stato sottoposto ad indagini penali presso la Procura della Repubblica di Busto Arsizio e quella di Vicenza.
Volle sposare la sua causa per difendere le rivendicazioni del vicentino affermando di ritenerle ‘ingiustamente calpestate’. Iniguez prometteva anche aiuti umanitari in favore della Real Casa di Portogallo.
Poidimani, lo ricordiamo, rivendica il trono di Portogallo e le sue istanze sono osteggiate proprio in Portogallo, da un altro contendente: Duarte Pio di Bragança. Da allora, Iniguez inizia una accesa campagna in favore di Poidimani e contro Duarte Pio di Bragança.
Il rapporto diplomatico fra i due si è però interrotto bruscamente qualche settimana fa, quando l’ambasciatore ha chiesto a Poidimani di poter essere investito del titolo onorifico di Conte, ricevendone come risposta un tassativo “real diniego”.
I titoli possono essere assegnati solo a chi è Membro Associato della Real Casa di Portogallo.
Piccato, l’ambasciatore ha così iniziato una campagna diffamatoria su Facebook, cambiando partito. Ha dichiarato di appoggiare Duarte Pio di Bragança e ha apostrofato Poidimani, in una pagina Facebook creata ad hoc, con epitteti offensivi e post ingiuriosi il pretendente siculo-vicentino. Da qui la denuncia per diffamazione aggravata a mezzo internet, precisamente a mezzo Facebook, che sta diventando un caso internazionale (per pochi eletti).
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