MARANO – Le famiglie ospiteranno i rifugiati
Marano Vicentino, città storicamente ospitale, si riconferma sulla linea della solidarietà. E’ stato presentato lunedì mattina, infatti, il progetto Accoglienza Diffusa per l’accoglienza dei richiedenti asilo. Ad ospitarli saranno proprio le famiglie di Marano che sceglieranno di partecipare al progetto, dando la loro disponibilità. I rifugiati saranno ospitati come ragazzi alla pari, ovvero come tanti ragazzi italiani che si trasferiscono all’estero. Un progetto ambizioso e senza dubbio bella sfida per l’amministrazione, ma non solo: a supportare il tutto ci sono anche la parrocchia e diverse associazioni.
Il Comune di Marano Vicentino, in rete assieme ad altri Comuni, ha stipulato con la Prefettura di Vicenza un accordo, in data 11 settembre 2015, che prevede di accogliere solo due rifugiati ogni mille abitanti, dove con il termine “rifugiati” si intendono tutti coloro che, in seguito a vicende politiche, sono costretti a cercare rifugio in un paese straniero. Si riporta di seguito quanto sancito nella Convenzione di Ginevra con il termine rifugiato: “nel giustificato timore d’essere perseguitato per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare o avvalersi della protezione di detto Stato”.
Questo progetto è stato pensato per evitare imposizioni di arrivi incontrollati e per permettere una adeguata accoglienza meno problematica, anche alla luce dei recenti fatti di cronaca che hanno messo in risalto una situazione al collasso, in cui l’Europa è stata per troppo tempo destinazione di un flusso di persone così elevato da mettere in crisi tutte le politiche di accoglienza degli Stati.
“Agli Stati però tocca dare una risposta – ha dichiarato il sindaco Piera Moro – Ecco perché come singoli non possiamo ignorare questo fenomeno che sconvolge il nostro tradizionale modo di vivere e il nostro orizzonte sociale e culturale”.
Il percorso dell’Accoglienza Diffusa ha l’obiettivo di inserire, all’interno di ambienti familiari, un giovane o una mamma con bambino già iniziati da almeno cinque mesi in strutture competenti per la prima accoglienza. Sono quindi persone che hanno già iniziato a parlare la lingua italiana e che sono già stati seguiti individualmente e di cui si conoscono le loro abitudini, disponibilità e progetti di vita.
La famiglia che ospiterà, con modalità di accoglienza secondo il modello anglosassone dei “ragazzi alla pari”, sarà costantemente coadiuvata dagli operatori che conoscono ogni singolo ragazzo rifugiato o mamma con bambino. L’accordo con la Prefettura di Vicenza e l’intero progetto sono stati illustrati ai componenti del Consiglio Comunale, alla Parrocchia, alle Consulte e alle Associazioni che operano nei servizi alla persona.
Le incombenze giuridico/amministrative e sanitarie spetteranno esclusivamente alla cooperativa che già conosce i richiedenti. Ogni persona accolta sarà coperta da apposita assicurazione. Alla famiglia per il progetto di affido sarà dato un compenso mensile di 450 euro.
A breve verrà affisso nelle bacheche e pubblicato nel sito del Comune un “bando” dal titolo “Progetto di affido familiare per giovani richiedenti asilo”.
Le persone interesate potranno dare la propria disponibilità per un colloquio rivolgendosi all’ufficio Servizi Sociali del Comune di Marano Vicentino.
“E’ una sfida che è rivolta alle istituzioni, ma anche ai singoli cittadini preoccupati di realizzare una solidarietà umana che consenta una vita dignitosa, nel rispetto del bene comune, a chi arriva nel nostro Paese accogliente – ha ribadito il primo cittadino – Questo è un progetto che ci permette quindi di intraprendere come comunità due azioni importanti. In primo luogo, gestire il fenomeno degli invii da parte della Prefettura nei Comuni. Ciò significa gestire il fenomeno non subendolo, ma altresì governandolo con progetti propri. In secondo luogo, una parte consistente delle risorse economiche previste dagli accordi con la Comunità Europea andranno direttamente a beneficio delle persone che si renderanno disponibili all’accoglienza per il solo tempo necessario perchè la Commissione Ministeriale sancisca il riconoscimento o meno di rifugiati”.














