Veneto – Omicidio di Fontaniva, l’indagato resta in silenzio davanti al gip

Si è avvalso della facoltà di non rispondere Moreno Violetto, il 45enne operaio di Fontaniva accusato dell’omicidio di Fatos Cenaj. L’uomo, arrestato il 13 dicembre, è comparso ieri mattina, 16 dicembre, davanti al giudice per le indagini preliminari Domenica Gambardella senza rilasciare dichiarazioni. Assistito dall’avvocato Simone Guglielmin del foro di Treviso, è stato poi ricondotto in carcere, dove rimane detenuto per il concreto rischio di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato.
L’accusa formulata al termine di una lunga e articolata indagine condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo di Padova, guidati dal tenente colonnello Enrico Zampolli, è di omicidio premeditato. Secondo la ricostruzione degli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore Maria Ignazia D’Arpa, Violetto avrebbe sparato a distanza ravvicinata al vicino di casa l’8 giugno scorso, colpendolo mortalmente alla testa.
Determinanti per l’inchiesta sarebbero stati alcuni elementi raccolti nelle pertinenze dell’indagato, il suo travisamento in occasione del delitto e il contributo tecnico-scientifico dei Ris di Parma, che hanno rafforzato il quadro accusatorio.
Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Fontaniva, Alberto Trento, parlando di un fatto che ha profondamente scosso la comunità. Il primo cittadino ha ribadito la piena collaborazione del Comune con gli inquirenti e ha espresso il cordoglio e la vicinanza dell’intero paese alla famiglia di Fatos Cenaj.













