Siamo stati alla sagra di Lovara e…

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(P.U.) – Un gioiellino incastonato tra le colline di Trissino, la frazione di Lovara ha il merito di custodire non solo paesaggi da cartolina, ma anche una delle sagre più ben riuscite del Vicentino. Abbiamo fatto un salto alla Sagra di Lovara e ve lo diciamo subito: voto 10, senza esitazioni. Non fatevi ingannare dalla foto in cui si vedono poche persone: è stata scattata poco prima della chiusura dell’evento.
La festa si svolge in uno spazio splendido e accogliente, proprio davanti alla bellissima chiesa di San Pietro Apostolo, con le porte spalancate sulla festa e sulla comunità. Un’immagine che da sola vale il viaggio: la spiritualità che incontra la convivialità, in un clima di sincera condivisione.
L’organizzazione è da manuale, con precisione e coordinazione da fare invidia, livello: esercito nordcoreano, ma con il sorriso. Non manca nulla: accoglienza calorosa, efficienza impeccabile e un clima di festa autentica, quella che mette insieme tutte le generazioni. Giovani, famiglie, anziani: tutti protagonisti.
Il sistema per le ordinazioni è praticissimo, grazie al comodo disco numerato per la chiamata dei clienti, che permette di sedersi tranquilli e godersi l’attesa senza ressa senza sentire l’insopportabile chiamata dei numeri come nelle altre sagre. E anche alla cassa, la fila non è un problema: le cassiere “sgaje” (in pieno spirito veneto) tengono il ritmo con allegria e precisione.
Passiamo al cibo, vero fiore all’occhiello della sagra. Le specialità di gnocchi con la fioretta sono una carezza per il palato: morbidi, gustosi, delicati, preparati con quella maestria che solo le mani esperte della tradizione sanno garantire. E se avete ancora spazio, impossibile non assaggiare i krapfen ripieni: una scelta infinita di gusti che mette a dura prova la forza di volontà. Un bene per l’anima, un male per il girovita – ma ne vale ogni morso.
La cosa più bella? Lo spirito della comunità. Alla sagra di Lovara si respira un’aria familiare, fatta di ospitalità, calore, allegria, con tutti – volontari, ospiti, cuochi, ragazzi – uniti da uno stesso obiettivo: fare del bene.
Già, perché la festa non è fine a se stessa. Il Comitato della Sagra della Parrocchia di San Pietro di Lovara è attivo dal 1978 con una missione semplice e nobile: sostenere finanziariamente la parrocchia, il suo campanile, la canonica, etc… e ne vale la pena, considerando la location in collina, con splendido panorama serale.
In definitiva, la sagra di Lovara è una di quelle feste che riconciliano con il territorio e con il senso vero della parola “comunità”. Un appuntamento che scalda il cuore e che, una volta provato, diventa irrinunciabile.













