Forza Italia, 5 Stelle e PD bocciato definitivamente il terzo mandato. Ora si pensa al dopo Zaia

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ROMA – La Commissione Affari Costituzionali del Senato ha bocciato ancora una volta l’emendamento presentato dalla Lega che proponeva l’introduzione del terzo mandato per i presidenti di Regione. Il testo, legato al disegno di legge sull’adeguamento del numero di consiglieri e assessori regionali, ha ottenuto solo 5 voti favorevoli – quelli della Lega, di Italia Viva e del rappresentante delle Autonomie – contro 15 voti contrari. Si sono astenuti il presidente della Commissione, Alberto Balboni, e il senatore Domenico Matera, entrambi di Fratelli d’Italia.
Il governo si era rimesso al parere della Commissione, ma la proposta non ha superato il voto. Si tratta del quinto tentativo respinto. «La nostra posizione è assolutamente evidente – ha commentato il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli –. C’era stata l’ipotesi di un accordo che non si è concretizzato e oggi, con amarezza, devo constatare che l’emendamento è stato bocciato per la quinta volta. Continuiamo a ritenere che il terzo mandato sia giusto, non solo per Regioni e Province autonome, ma anche per quelle ordinarie».
Il mancato via libera segna una nuova frattura all’interno della maggioranza. Fratelli d’Italia si era già detta contraria a procedere senza un’intesa tra Lega e Forza Italia, che invece ha confermato la propria contrarietà: «È una questione di principio», ha dichiarato il vicepremier Antonio Tajani, «il centrodestra non si fonda sul terzo mandato».
A evidenziare le tensioni è anche il capogruppo del Partito Democratico al Senato, Francesco Boccia: «La maggioranza è divisa. Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno lasciato che la Lega andasse a sbattere contro il muro della Commissione. L’ipotesi del terzo mandato è definitivamente affossata. Nel frattempo, il Parlamento viene svuotato dal continuo ricorso alla decretazione d’urgenza e ai voti di fiducia».
Tra le conseguenze politiche del mancato via libera c’è ora la questione della successione a Luca Zaia in Veneto. La Lega rivendica la continuità con l’ipotesi di candidare Alberto Stefani, giovane deputato e segretario della Liga veneta, ma Fratelli d’Italia rivendica il proprio peso elettorale e Forza Italia resta in attesa. La decisione finale spetterà ai vertici della coalizione.
La discussione sul terzo mandato, che avrebbe consentito a Zaia, De Luca ed Emiliano di ricandidarsi nelle rispettive Regioni, sembra dunque chiusa. Almeno per ora.













