Attenzione a questa nuova (deludente) intelligenza artificiale che minaccia i tuoi dati personali

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Gli utenti di Instagram, Facebook e WhatsApp lo avranno sicuramente notato: un piccolo cerchio colorato ha fatto la sua comparsa nelle app. È il segnale dell’arrivo ufficiale di Meta AI, l’intelligenza artificiale del gruppo Meta, lanciata in Europa anche se in una versione piuttosto limitata.
Una volta cliccato sull’icona, si apre un chatbot: un assistente virtuale a cui porre domande, proprio come avviene con ChatGPT. “Meta AI è un servizio opzionale che utilizza modelli di intelligenza artificiale per fornire risposte”, si legge nella schermata di presentazione.
L’obiettivo di Meta è ambizioso: diventare leader del settore sfruttando l’enorme bacino d’utenza delle sue app, usate quotidianamente da miliardi di persone. Se riuscisse a convincere gli utenti di ChatGPT a passare al suo assistente, il colosso fondato da Mark Zuckerberg potrebbe ottenere un vantaggio decisivo.
Funzioni ridotte in Europa
Per ora, però, l’esperienza in Europa è limitata. A differenza della versione americana, Meta AI non è in grado di generare o modificare immagini e non può leggere o rispondere ai messaggi privati, poiché non ha accesso alle conversazioni degli utenti. Può però essere utilizzato nei gruppi per suggerire idee, creare sondaggi o fornire informazioni generiche.
Queste restrizioni sono dovute alla rigida normativa europea in materia di privacy e trattamento dei dati digitali. Ad esempio, la cronologia delle chat non può essere consultata da Meta AI e l’uso dei dati personali è fortemente regolato.
I dati? Solo con il consenso
Meta avverte che i dati condivisi con l’AI potrebbero essere archiviati per migliorare i suoi sistemi, incluso il targeting pubblicitario. Tuttavia, in conformità con il GDPR, gli utenti europei possono rifiutare l’uso dei propri dati compilando un apposito modulo disponibile fino al 27 maggio 2025. Anche dopo questa data sarà possibile esercitare il proprio diritto, ma è consigliabile agire entro i termini.
Insomma, Meta AI è arrivata, ma in Europa fa ancora un passo alla volta. Tra limiti tecnici e tutele della privacy, il suo vero potenziale dovrà ancora essere messo alla prova.













